E' stato messo in scena oggi alle 10:30, l'ultimo appuntamento con la "Shoah: raccontare per non dimenticare", con lo spettacolo "30 aprile 1945". Scritto da Luca Frozen Cresci, che si è detto entusiasta della prima teatrale a cui ha assistito nell'Ateneo dell'UNISA, dedicato alla Shoah e diretto da Gaetano Stella. Si sono esibiti sul palco del teatro dell'ateneo Carlo Iuliano nella parte di Iago,Daniele De Santis nella parte di Minosse e Antonio D'Amico nella parte del diavolo che ci ha rilasciato delle dichiarazioni:
- Sei contento dell'esperienza che hai fatto? Si molto, anche perchè è stato un duro lavoro. Personalmente ci ho messo tanto impegno, ho dedicato tanto tempo per arrivare a questo risultato molto soddisfacente poi alla fine.
- Come mai hanno scelto te per questa parte? Il regista ci conosceva già tutti e tre gli attori che hanno partecipato, io ho semplicemente accettato questa chiamata su un testo molto difficile.
- Essendo un personaggio molto particolare, il diavolo, qunato ti senti d'accordo con il messaggio che ha voluto dare il tuo personaggio?
Io in parte sono anche d'accordo con il messaggio che vuole trasmettere. Alcune cose sono vere, come ad esempio il fato che molti uomini fanno del bene per poi ricavarn qualcosa o che chi odia lo fa veramente anche se farlo è molto difficile perchè è un senimnto molto profondo secondo me.
Lo spettacolo mostra, infatti, in un unico atto, i tre personaggi ragionare sul concetto del male, sul suo fascino, apprposito dell'arrivo del Adolf Hitler nel regno degli Inferi, fino a commentare la nuova maschera che il male dovrà indossare dopo la Seconda Guerra Mondiale: il consumismo sfrenato. "Ma non è una critica al capitalismo" ha fatto notare Antonello Cianciulli, docente dell'Accademia Spettacolo di Baronissi e direttore artistico dell'opera; " il testo teatrale è incentrato a identificare un motivo che ci riporta all'odio e che ci fa capire il perchè l'uomo ami il male. Oggi si è passati dall'essere all'apparire. E' quindi, una critica alla parte malata del consumismo, ai suoi eccessi." - E' stato difficile curare la direzione artistica di quest'opera? Si, perchè è uno spettacolo con poca azione e bisognava puntare sulla parola. Il teatro, infatti, è principalmente azione, ma i ragazzi sono stati molto bravi, nonostante le difficoltà del testo teatrale. -E' rimasto soddisfatto dell'esito dell'opera? Assolutamente si.
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