L’associazione culturale “Carpediem” di Salerno ha indetto per il mese di ottobre un corso davvero interessante per la realtà culturale salernitana. Il corso in questione è il “ Laboratorio di narrazione. La scrittura creativa tra letteratura e cinema”, tenuto dal giovanissimo scrittore salernitano, Danilo Napoliil quale aveva precedentemente scritto “Ancora in vita ma quasi in cenere”, una raccolta di racconti horror auto pubblicata. Abbiamo incontrato Danilo per farci spiegare meglio cosa significa organizzare un corso su tale argomento a Salerno.
- Come mai hai deciso di far partire questa iniziativa?
Innanzitutto, peccherei di grossa (e grassa) presunzione se mi definissi uno scrittore. Ho solo ventidue anni e sono alla mia prima auto pubblicazione. Ho scoperto la passione per la scrittura quasi contemporaneamente a quella per il teatro, un paio d’anni fa, e da allora si può dire che non abbia mai smesso di scrivere. Scrivo e leggo tutti i giorni per diverse ore al giorno, ed è l’unica cosa che mi fa stare bene davvero. Ho avuto il piacere di incontrare per caso la proprietaria del locale “Carpediem” a Salerno. È un vero e proprio polo culturale e artistico della nostra cittadina e la dimostrazione che Salerno non è solo “birra e panino a Largo Campo”, ma basta spostarsi qualche metro da quella zona per trovare un mondo nuovo: esposizioni artistiche, manifestazioni culturali, reading, serate a tema e laboratori creativi. La mia fortuna è stata quella di presentarmi al momento giusto e proporre un laboratorio di scrittura a costo minimo che coinvolga i giovani e meno giovani e si proponga come officina di scrittura, in cui si sperimentano nuovi tipi di narrativa, anche nuovi generi, si scoprono nuovi autori, si esplora negli angoli nascosti della struttura romanzesca. Il tutto, ovviamente, coordinato dal mio entusiasmo nel lanciarmi in questa prima esperienza da insegnante di scrittura. È una cosa nuova per me e per i discenti. È un’esperienza che, in un modo o nell’altro, ci porteremo tutti nel cuore. E, inoltre, penso che sia un modo per trascorrere proficuamente e divertendosi quelle noiose ore “morte” domenicali. L’iniziativa è rivolta non solo a chi vorrebbe fare della scrittura il proprio mestiere, ma anche per tutti coloro che hanno un racconto nel cassetto, una storia nel cuore che vogliono raccontare, senza sapere come fare o da dove partire. Mi auguro che nel mio piccolo, attingendo dai numerosi laboratori che ho seguito da alcuni anni a questa parte, io possa soddisfare le esigenze di tutti coloro che saranno presenti al laboratorio.
- Credi che la scrittura sia un qualcosa che noi abbiamo già dentro oppure ci sono delle regole ben precise da seguire?
Io credo fermamente in una base, che è il talento. Una base imprescindibile, e quanto più è solida, tanto più di qualità è il palazzo che si può costruire sopra. Bisogna anche dire, però, che si può avere la base più solida del mondo, ma se non si hanno nozioni di progettazione ci sono molte probabilità che il palazzo rovini prima che faccia sera. Questo per dire che credo nel talento, ma più della metà dell’arte è formata da tecnica. Se dovessi fare una percentuale, direi 40% talento e 60% lavoro duro.
- Tu hai già scritto un libro. Cosa significa per te scrivere?
Qualche mio insegnante ha detto che scrivere è ricerca di senso. Io sono d’accordo con questa affermazione, ma aggiungo che è una ricerca di senso effettuata a livello non cosciente. Scrivere è prima di tutto piacere estetico, piacere di raccontare storie seduti attorno ad un fuoco, con un buon pasto e del buon vino in quantità. È perdersi nei personaggi, seguirli, rincorrerli e soffrire con loro per il semplice piacere di farlo, senza perdersi in futili simbolismi fini a se stessi. Io posso raccontare una storia perché semplicemente mi piace farlo, ma una storia contiene di per sé un senso caro all’autore, che inconsciamente si batte per esso all’interno del racconto.
Il corso avrà inizio il 19 ottobre e continuerà per 8 lezioni, una a settimana, da un’ora e mezza ciascuna. Per seguirlo ci si potrà recare presso il Carpediem in zona Largocampo, via Dogana Vecchia,n° 34; dalle ore 17:00 alle 18:00. Destinato a un pubblico che va dai 13 anni in su, il costo del corso è di soli 50 euro, un prezzo davvero conveniente,se lo si paragona agli altri corsi di scrittura che usualmente vengono tenuti. La prima lezione è gratuita e come tutto il corso sarà piena di letture dei più importanti scrittori della letteratura odierna mondiale, come Stephen King, Tobias Wolf, John Grisham, Wallace.
Qui di seguito il programma del corso:
1° lezione: “Show, don’t tell”, ossia “mostra, non dire”, tecnica di scrittura utilizzata nelle scuole di sceneggiatura americane – L’evoluzione del romanzo moderno: sempre più scene “cinematografiche” – Figurarsi la scena per immagini; cenni alla descrizione.
2° lezione: L’idea per un romanzo: il brain storming. Trovare l’idea con il brain storming partendo da un tema o un’immagine (la scrittura è ricerca di senso) – I tre atti aristotelici e il paradigma di Field
3° lezione: Il primo atto. Il narratore: vari tipi di narratore e voce narrante: in prima persona, terza persona, esterno, interno, vicino o lontano. - L’incipit: quanto è importante l’incisività – Iniziare nel mezzo e non con “C’era una volta” o “Era una notte buia e tempestosa” – Quando usare l’apologo e il prologo.
4° lezione: La descrizione e lo show don’t tell – Stare dentro la scena e renderla attraverso pochi tratti essenziali.
5° lezione: Il corpo centrale del racconto, della storia – ritmo, climax, suspense – quando accelerare e quando rallentare il ritmo (descrizione e dialogo delle lezioni precedenti).
6° lezione: Il dialogo: il monologo, il soliloquio, il botta e risposta – A cosa serve il dialogo in un racconto: comunicare informazioni su un personaggio o una vicenda oppure per portare avanti la storia.
7° lezione: La fine del racconto – Vari tipi di finale: a sorpresa, aperto, chiuso. – Quando usare l’epilogo (che fine fanno i personaggi?)
8° lezione: Ripetizione dei tre atti aristotelici e approfondimento sul paradigma di Field. Esercizi, letture e discussioni finali.
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