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3° - ADIOS, EL TANQUE
German Gustavo Denis, argentino, classe 1981, attaccante. Arrivato nel nostro campionato nel 2008, al Napoli, non ha brillato, 63 presenze in 2 anni e solo 13 gol. Anche il passaggio all’Udinese non è stato fortunato per l’attaccante soprannominato El Tanque, solo 4 gol in 25 presenze e cessione dopo un anno all’Atalanta. È proprio qui però che Denis fa vedere il suo reale valore. A Bergamo gioca molto, ritrova il sorriso e, soprattutto, segna tanto. Il feeling con la tifoseria e la città tutta è forte e lui ripaga l’affetto sul campo. Nei primi 3 anni con la maglia della dea va sempre in doppia cifra, 16, 15 e 13 i gol realizzati. Ma come tutte le belle storie anche quella tra Denis e l’Atalanta ha un finale. Si è consumato questo sabato, i nerazzurri ospitano il Sassuolo, El Tanque è in campo, è la sua ultima partita, ha già firmato con l’Independiente. I tifosi lo sanno ed espongono striscioni di ringraziamento e amore verso il loro bomber. Al 27’ il Sassuolo va in vantaggio, ma al 32’ c’è subito l’occasione dal dischetto per l’Atalanta per pareggiare. Sul punto di battuta si presenta lui, ovviamente, German Denis. Calcia, Consigli para ma non la tiene, e il carrarmato argentino è pronto a ribadire in rete, corsa, come sempre negli ultimi anni, ad abbracciare i figli raccattapalle a bordo campo, poi alza lo sguardo commosso verso la curva, verso i suoi tifosi. All’82’ Denis viene sostituito per Borriello, standing ovation assoluta dello stadio Atleti Azzurri d’Italia. La partita finirà 1 a 1, il pareggio l’ha deciso anche questa volta El Tanque, che poi intervistato tranquillizza i tifosi bergamaschi, è solo un arrivederci, riesce a dire tra singhiozzi e lacrime. Perché anche i carrarmati piangono.
2° - MILAN
Milan in crescita. Dopo il pareggio con la Roma alla diciannovesima giornata, la squadra di Mihajlovic sembra essersi svegliata, e se sotto l’aspetto del gioco stenta ancora a brillare, sotto quello della grinta messa in campo i tifosi del Milan, e anche l’allenatore, che ha sempre richiesto questo alla squadra, non si possono lamentare. Con grinta e carattere, infatti, sono arrivate le due vittorie del girone di ritorno, la prima contro la Fiorentina, due giornate fa, e la seconda proprio ieri nel derby. Una vittoria per 3 a 0 che i rossoneri hanno conquistato credendoci più dei cugini. Al 35’ l’ha sbloccata Alex, poi c’è stato estremo equilibrio con l’Inter che ha cercato insistentemente il pareggio, senza riuscirci però. Al 69’ Icardi viene atterrato in area di rigore, ma poi dal dischetto prende il palo, ed è qui che il Milan riesce a portare a casa la partita, sfruttando cinicamente il blackout psicologico della squadra di Mancini, raddoppiando al 73’ con Bacca e chiudendola definitivamente al 77’ con Niang. Una partita che può dare la svolta alla stagione del Milan che ora può puntare concretamente ad un posto in Europa.
1° - SORPASSO E CONTROSORPASSO
È quello che è successo in questa giornata di campionato tra Juventus e Napoli, le due squadre che in questo momento si contendono la vetta. Due vittorie nette per entrambe, manifesta superiorità, si può dire. La Juventus, nell’anticipo delle 12.30 a Verona contro il Chievo, ha impiegato solo 6 minuti per andare in vantaggio, con il ritrovato Morata che poi ha raddoppiato al 40’. Nel secondo tempo non c’è stata partita e i bianconeri hanno siglato altri due gol, al 61’ con Alex Sandro e al 67’ con Pogba, chiudendo definitivamente il match e conquistando temporaneamente la vetta a 48 punti. Torino chiama e Napoli risponde. Alle 15, al San Paolo, la squadra di Sarri ospita il suo vecchio amore, l’Empoli. Il Napoli attacca subito con grinta ma gli ospiti sono bravi a fare buona guardia, e anche a spingersi in avanti, al 28’ sorprendentemente trovano il vantaggio su calcio di punizione battuto da Paredes che, deviato da Callejon, spiazza Reina. Nonostante lo svantaggio, gli azzurri non demordono e con il solito bel gioco, fatto di tanto palleggio, pareggiano al 33’ con Higuain, al 22° gol in 22 partite di campionato. Poi si abbatte la valanga sull’Empoli, al 37’ raddoppio di Insigne con una punizione “alla Maradona”, al 51’ è Camporese a segnare nella porta sbagliata e siglare il terzo gol azzurro, infine festeggia anche Callejon che segna una doppietta. Risultato finale 5 a 1 e azzurri di nuovo in cima con 50 punti. La sfida scudetto continua a suon di gol.
FLOP
3° - SAMPDORIA
Quarta sconfitta di fila per la Sampdoria che ormai non vince dal lontano 5 gennaio. Dopo Juventus, Carpi e Napoli, i blucerchiati cadono anche a Bologna. Montella sembra davvero non riuscire a far quadrare il cerchio in questa sua nuova esperienza. Il bel calcio che ha sempre fatto giocare alle sue squadre qui stenta a vedersi, e la difesa continua a subire troppi gol. A difesa dell’allenatore campano va detto che l’arrivo in corsa, in una squadra non creata per lui, sicuramente lo penalizza, ma ci si aspetta comunque qualcosa in più.
2° - VERONA
3 pareggi di fila per il Verona nelle ultime 3 partite, questi restano dei risultati positivi, ma ormai sono alla ventiduesima giornata senza vittorie. Ed è record per la serie A, battuto il Treviso che nella stagione 2005/2006 rimase a secco per 21 partite consecutive. Numeri che rendono più amara e disastrosa la stagione dei gialloblu, sempre più ultimi.
1° - INTER
Dopo il passaggio alla semifinale di Coppa Italia, e tutto il polverone mediatico scatenato da Mancini, per le offese di Sarri, l’Inter non è riuscita più a vincere. Prima il pareggio contro il Carpi, che ha procurato ai nerazzurri la presenza nei flop anche di settimana scorsa, poi sonora sconfitta contro la Juventus, per 3 a 0, nell’andata di semifinale di Coppa Italia allo Juventus Stadium, infine, ieri, la beffa più grande nel derby di Milano, altro 3 a 0 subito contro gli odiati cugini. Inter ridimensionata, perché se l’attacco non è mai girato a dovere, colpa anche di un centrocampo fatto di soli incontristi e zero palleggiatori a dare supporto, adesso anche la difesa sembra fare acqua da tutte le parti. Istantanea perfetta per descrivere il momento no dei nerazzurri è il primo gol del Milan, con Alex che sovrasta Miranda, tra i migliori difensori del girone di andata, e insacca con un poderoso stacco di testa. A sancire definitivamente la crisi (anche di nervi) dei nerazzurri, il dito medio di Mancini, espulso per proteste, rivolto ai tifosi del Milan, che ha fatto piovere tante critiche sull’allenatore nerazzurro.
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