Dopo due album incisi con una "major"(universal), i Ministri decidono di incidere il loro nuovo album “Per un passato migliore”con un etichetta indipendente(come era successo al loro esordio).Questo ritorno al passato si è rivelato estremamente positivo in tutti i sensi, infatti si abbandonano le tentate sperimentazioni degli anni precedenti, per ritornare appunto a sonorità più vicine al primo album e quindi decisamente più affini al gruppo milanese."Per un passato migliore”è un album veramente ben concepito e si nota soprattutto la migliore qualità tecnica sia del suonato che del cantato, dopotutto i ministri hanno sempre suonato molto dal vivo e, il passare del tempo e la pratica,li ha sicuramente aiutati.I testi, scritti principalmente dal chitarrista Federico Dragona, sono sempre ben concepiti è riescono ad unire sia l’aspetto politico sociale sia quello emotivo del gruppo, in questo caso forse meglio rispetto al passato.Il suono come già detto richiama molto gli esordi quindi un rock diretto molto potente, senza fronzoli e con quella leggera vena punk che non guasta mai.La prima traccia dell'album è "mammut"pezzo veramente originale e forse il più internazionale del disco, anche se con il senso del testo è un pò complicato e quindi difficile da comprendere, quantomeno al primo ascolto, altri pezzi molto tirati sono sicuramente "le nostre condizioni"e "comunque" che è anche il primo singolo lanciato nelle radio.Non mancano pezzi un pò più morbidi come "la pista anarchica"anche se con un pò di mordente in più renderebbe meglio, e "i tuoi weekend mi distruggono"dove si crea un atmosfera molto suggestiva.Da segnalare anche"la nostra buona stella" pezzo che sintetizza un pò tutto il prodotto."Caso umano", l'unico pezzo scritto dal cantante Davide Autelitano, si presenta eccessivamente ossessivo e ripetitivo,un peccato anche perchè nelle precedenti occasioni, in cui il cantante si era cimentato nella scrittura, non aveva assolutamente sfigurato.I Ministri con questo album hanno finlmente ritrovato la strada giusta, a volte guardare al passato non è sempre sbagliato e imparare dagli errori fatti aiuta alla crescita sia personale che musicale.