Nato nel 1963 dalla penna di Stan Lee, Larry Lieber, Don Heck e Jack Kirby, questo fumetto ha preso ispirazione dall’icona americana Howard Hughes, la cui vita è stata portata sullo schermo da Scorsese in ‘The Aviator’. Oggi parliamo del film tratto dal fumetto di ‘Iron man’, del 2008 diretto da Jon Favreau.
Tony Stark è un industriale miliardario e un geniale inventore. Vera e propria celebrità, irresistibile con le donne, tanto da cambiarne una a sera, come direttore generale delle Industrie Stark fornisce armi al Governo degli Stati Uniti passando addirittura per un eroe, visto che quelle stesse armi vengono teoricamente utilizzate per proteggere gli interessi americani in tutto il mondo. Mentre è in viaggio d’affari in Afghanistan, viene rapito e ferito al cuore dai guerriglieri di un gruppo chiamato “I dieci anelli”. Durante la prigionia gli ordinano di costruire il terribile missile Jerico. Stark comincia a lavorare, smontando i missili delle sue industrie e fabbricando la celebre, prima armatura di Iron Man. Fuggito dalla grotta, James “Rhodey” Rhodes lo salva e lo riporta a casa. Qui lo aspettano la zelante Miss Pepper Potts e il suo socio in affari, Obadiah Stane.
Ma la mente di Tony è cambiata. Il suo pensiero fisso ora non è più il divertimento facile tutto pupe, gioco d’azzardo e whiskey. Il suo unico obiettivo è distruggere le sue armi, vendute sottobanco ai guerriglieri, che stanno devastando il mondo. In un regno ipertecnologico continuamente disgelato nella visione del film, Stark costruisce l’armatura più bella e perfetta che si possa pensare per un supereroe. E, insieme ad essa, costruisce la leggenda.
Un film con pregi e difetti, come quasi sempre ormai ci abituano i cinecomics degli ultimi anni. Partendo dai pregi, ciò che risalta immediatamente agli occhi sono gli incredibili effetti speciali. Mai il volo era sembrato cosi reale e naturale. Il lavoro fatto con le 3 armature, Mark 1,2 e 3, è semplicemente ottimo, così come quello fatto con tutto quello che interagisce con esse.
Promossi a pieni voti anche lo stesso Robert Downey Jr., irresistibile prima, come guascone sciupafemmine, e poi, come filantropo alla salvezza del mondo con tanto di armatura da supereroe, e Jeff Bridges, perfido, subdolo e cinico cattivo. Ai due si aggiungono una scolastica Gwyneth Paltrow, nei panni dell'innamorata ma silenziosa Virginia “Pepper” Potts, e un abbastanza inutile Terrence Howard.
Da non perdere per chi vuole sentirsi, almeno per qualche ora, un vero supereroe.
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