Degli eroi del fumetto ne fu il capostipite e pur non essendo il primo cine-comic della storia possiede il merito di aver spalancato le porte al filone dei supereroi che da quel momento in poi sarebbe divenuto sinonimo di ingenti investimenti e cospicui ritorni commerciali.
Oggi parliamo di ‘Superman’, film del 1978 diretto da Richard Donner.
Il pianeta Krypton sta per esplodere: il suo sole rosso sta per diventare una supernova e la fine è vicina. Jor-El, uno dei più importanti scienziati, se n'è accorto, e ha maturato già la decisione di lasciare che almeno suo figlio sopravviva al disastro. Ha preparato una capsula dove il piccolo Kal-El potrà superare un viaggio di due anni verso il pianeta terra.
Jor-El completa l’allestimento del viaggio introducendo il modulo di energia, un cristallo che, a differenza degli altri, e di colore verde. La navicella si allontana, il sole rosso esplode e del pianeta non resta che il ricordo, insieme a miliardi di particelle di kryptonite che si disperdono nell'infinito.
Finalmente il piccolo extraterrestre arriva sulla terra e, come per incanto, ad aspettarlo c’è una coppia di adorabili personaggi, i coniugi Jonathan e Martha Kent, che decidono di adottarlo: il nome terrestre di Kal-El sarà Clark Kent. Con la morte del papà terrestre, Clark lascia definitivamente la sua adolescenza.
Improvvisamente il modulo di energia svela a Clark la sua strada: deve andare a Nord.
Attraverso un viaggio lungo e solitario con se stesso, giunge all'estremo Nord. Il cristallo verde, una volta lanciato nella landa bianca, riproduce una struttura simile a Krypton sulla Terra: la Fortezza della Solitudine. È proprio qui che Clark verrà in contatto con Jor-El che risolverà gli enigmi che lo affliggevano sin da giovane, svelandogli la sua vera identità.
Conoscendo per la prima volta la propria natura, Clark lascia che il proprio ego terrestre rimanga come copertura del Kal-El che decide di offrire i propri poteri al servizio del bene che dovrà difendere. Assunte le fattezze di un uomo ormai adulto, Kal-El spicca per la prima volta il volo.
L'ambientazione si sposta a Metropolis. Qui Clark ottiene un impiego come giornalista al Daily Planet. Inizialmente orientato a vivere un’esistenza da terrestre, Kal-El, ribattezzato “Superman” dalla collega/amica/spasimante Lois Lane, deve per forza fare i conti con entrambi i suoi lati: quello umano e quello di acciaio. Il male sempre in agguato, rappresentato in un sapiente mix di malvagità e humor da Lex Luthor, sta quasi per ottenere il suo scopo, ma gli interventi dell'uomo di acciaio riescono a respingerli, anche se ad un caro prezzo.
Infatti proprio l’amata Lois resta all'interno di una crepa formatasi da un violento sisma. Per lei non c'è più nulla da fare, eppure in un impeto di rabbia e frustrazione Superman si oppone al dolore che devasta il suo cuore. In una sequenza che combatte con la logica e la scienza, Superman descrive un moto contrario a quello terrestre, tutto intorno al pianeta, costringendolo a tornare indietro fisicamente ed anche nel tempo. Il messaggio è chiaro: quando tutto sembra definitivo, quando niente sembra dare una soluzione, la riscrittura di regole, la messa in discussione delle certezze, il non fermarsi alle apparenze genera un miracolo.
Superman riesce a far tornare indietro nel tempo tutto il mondo fino a salvare Lois da morte certa, rinunciando tuttavia all'amore personale in favore dell'amore totale, decidendo di mettere la propria vita definitivamente al servizio degli altri.
Produrre, scrivere e dirigere il film su un personaggio intoccabile costituiva una vera sfida. Il rischio di un flop di quelli che rovinano per sempre una casa cinematografica era reale e per molto tempo il progetto attese in un cassetto.
Ad Ilya Salkind, insieme al padre Alexander, si deve il merito di portare su pellicola il più celebre dei personaggi dell’universo DC. Budget e cast stellari, smisurate risorse tecniche e umane, ultimi ritrovati in campo effettistico/tecnologico e titaniche impalcature di diffusione pubblicitaria planetaria vennero usati per la realizzazione del film. L’impronta epica viene data alla sceneggiatura da un quartetto con in testa un certo Mario Puzo.
Gli studios infine si rivolsero a Richard Donner, il quale, con carta bianca, diede un taglio personalissimo alla storia da trasferire sul grande schermo.
Un film che, insieme al suo successore ‘Superman II’, è considerato ancora oggi la migliore rappresentazione su pellicola dell’uomo d’acciaio.
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