Signori, oggi ho deciso di partire, di andare in un posto magico, sperduto e coloratissimo. Non ci sono mezzi di locomozione in grado di portarmici, ma non importa. Tutto quello di qui ho bisogno è solo un biglietto, e fortunatamente quello ce l’ho. Il mio biglietto ha un nome, si chiama ‘Hook, Capitan Uncino’, film del 1991 diretto da Steven Spielberg.
Capitan Uncino vuole combattere ancora ed è pronto a qualsiasi astuzia pur di far soccombere il suo nemico giurato, Peter Pan. Decide quindi di rapire i figli di Peter, attirando così l'eterno bambino sulla sua nave, ancorata nei pressi della mitica Isola che non c'è. Con grande stupore generale, quando Uncino si ritrova faccia a faccia col suo celebre avversario, colui che vediamo apparire sotto le spoglie di Peter Pan, non è il bambino dalla calzamaglia verde che tutti noi conosciamo, bensì un quarantenne con gli occhiali: Peter Banning, il classico americano medio di successo, che non gioca più coi bambini, ma che passa intere giornate al lavoro. Il mondo reale l'ha talmente assorbito che, oltre a non ricordare nulla sulla sua infanzia, si ritrova ad essere incapace di giocare, di dare sfogo alla sua immaginazione, e, cosa ben più grave, di sognare.
Solo Trilly e i Bambini Sperduti possono aiutarlo a ritornare l'eterno bambino di sempre.
‘Hook’ rimane tutt'oggi uno dei migliori lavori di Spielberg, chiaro esempio di come dovrebbe essere un buon film d'intrattenimento per bambini con spunti di riflessione.
Robin Williams (Peter) è l’eterno bambino per eccellenza. È divino, perfetto per la parte, così come il resto del cast, in particolare Bob Hoskins (Spugnaaaa!) e Dante Basco (Rufio).
Le scenografie sono curate e coloratissime, sembra proprio di essere dentro una favola. La sceneggiatura è ricca di divertimento e magia, e le musiche tra le più belle in assoluto di John Williams.
E poi, oltre a qualche lacrimuccia, si ride, ma proprio tanto! Basti pensare a tutta la parte di Peter alle prese con i bambini sperduti, increduli e scettici sul fatto che fosse realmente Peter Pan. Esilarante tanto quanto la cena immaginaria con conseguente scambio di battute rimate tra Peter e Rufio (sputo appiccicoso e schifoso di un lebbroso caccoloso).
Un riadattamento eccellente della classica favola di Peter Pan, con spunti davvero originali.
Un film davvero adorabile. Appena l’ho visto per la prima volta pochi mesi fa (si, avete capito bene, solo pochi mesi fa) mi ha fatto tornare all'infanzia in un batter d'occhio. Un film che riesce nel suo intento: far sognare lo spettatore, anche quello un po’ più vecchiotto, e portarlo sull’Isola che non c’è.
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