Oggi parliamo di un gioco davvero interessante e soprattutto bello da giocare. Stiamo parlando di ‘Fire Emblem: Rekka no Ken’, pubblicato per il Game Boy Advance nel lontano 2003 in Giappone dalla Nintendo e portato in Europa l’anno successivo con il nome ‘Fire Emblem’ sempre dalla stessa casa nipponica.
TRAMA
Il gioco parla di due storie. C’è la storia di Lyn, ovvero la storia di questa ragazza che trova per puro caso uno stratega (ovvero noi) a cui racconterà la sua vita. Dopo essere partiti insieme, durante il loro cammino incontreranno altri personaggi che aiuteranno Lyn a sconfiggere i vari nemici di turno. Col passare delle missioni si scoprirà che Lyn è la figlia del marchese di Caelin e che il trono di suo nonno, re di Coelin, è in pericolo: lo zio di Lyn vuole impossessarsi tutto il regno.
Lyn cercherà in tutti modi di sconfiggere lo zio per salvare il nonno.
La seconda storia è quella di Eliwood, figlio del marchese di Pherae. Durante il viaggio alla ricerca del padre, scomparso misteriosamente, il giovanotto farà la conoscenza di vecchi e nuovi personaggi.
A tratti interessante, a tratti noiosa, la storia non fa altro che da sfondo alla vera anima del gioco: le battaglie.
GAMEPLAY
Nelle battaglie decideremo la sorte dei nostri alleati, ma durante i dialoghi ci limiteremo ad assistere cosa succede nella storia principale e quali decisioni prenderanno i nostri protagonisti.
Il vostro alter ego non compare mai direttamente e non combatte, limitandosi a dirigere i compagni in battaglia per un solo scopo: la vittoria.
Se vengono sconfitti in battaglia, i nostri compagni non saranno in alcun modo recuperabili: lasciar cadere un amico durante una lotta significherà perderlo per sempre, senza possibilità di salvezza.
Come in tutti i gdr strategici c'è un'alternanza tra fasi narrative e scontri epici; le prime si svolgono sostanzialmente attraverso schermate statiche in cui le sagome dei vari personaggi dialogano tra loro ed illustrano lo svolgersi degli eventi.
Quando è il momento di scendere in campo, le cose si fanno decisamente più familiari: il campo di battaglia è suddiviso nei classici quadratini e ogni unità avrà a disposizione un certo numero di mosse per volta, a seconda del tipo a cui appartiene.
Il terreno sarà disseminato di svariati elementi di cui tenere conto: foreste e fortificazioni offrono copertura alle truppe, visitare case e villaggi può aiutare a venire in possesso di oggetti, soldi o informazioni, le alture permettono di attaccare da una posizione di vantaggio mentre fiumi o montagne impediscono il passaggio e, infine, nei negozi possiamo acquistare armi ed equipaggiamento.
A volte si combatte anche il luoghi chiusi ed in questo caso entrano in gioco nuovi elementi come porte da aprire (trovando la chiave), forzare scrigni e così via.
La battaglia si conclude portando a termine gli obiettivi indicati, che in genere si sostanzia nel conquistare la postazione nemica presidiata dal leader avversario.
Ogni combattente guadagna punti esperienza ogni volta che sconfigge un nemico (come nei pokemon): il passaggio di livello avviene in automatico, così come l'aumento delle abilità di ciascun compagno. Una volta accumulati abbastanza livelli, questi passano ad una classe superiore e più potente.
GRAFICA, SONORO, LONGEVITÀ e DIFFICOLTÀ
Parlando di grafica, il primo aggettivo che mi viene in mente è ‘funzionale’: durante le battaglie la visuale è molto alta, quindi gli sprites di personaggi e nemici appaiono davvero piccoli ed essenziali e lo stesso può dirsi del paesaggio e degli elementi in esso inseriti, parecchio stilizzati.
Quando si porta un attacco, invece, appare un'apposita schermata con attaccante ed attaccato uno di fronte all'altro: in questo caso le animazioni sono molto belle e, quel che è più importante, ogni compagno ha un preciso aspetto che lo distingue da tutti gli altri.
Niente da dire sul comparto audio, con musichette mai fastidiose ma nemmeno indimenticabili ed effetti sonori che fanno bene il loro lavoro.
La longevità è direttamente collegata alla difficoltà: se siete dei novellini preparatevi ad una lunga storia, se invece siete degli appassionati del genere il discorso non cambia. Possiamo considerare ‘Fire Emblem’, sotto questo punto di vista, molto simile a Dark Souls.
Ergo preparate i bestemmioni (concedetemi questo neologismo).
Scordatevi di arruolare mercenari, non sarete voi a scegliere i vostri compagni, ma sarà il destino a portarli da voi.
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