La compagnia Daltrocanto nasce dalla comune passione per la musica popolare che nel solco della tradizione si apre a sonorità diverse e nuove, reinterpretando in modo originale e attuale il repertorio di canti e balli proprio della tradizione della Campania e del sud Italia.
La compagnia ha organizzato, lo scorso weekend, un tour musicale/cultrìurale con la straordinaria partecipazione del cantautore Alberto Bertoli.
Abbiamo intervistato Antonio Giordano (componente della compagnia Daltrocanto) sull’evento ma anche su alcune curiosità sulla compagnia.
Antonio, si è conclusa sabato scorso la tre giorni dedicata alla cultura e alla musica popolare, ideata ed organizzata dall’associazione Daltrocanto, che ha avuto come ospite Alberto Bertoli. Com’è stato lavorare con un artista del suo calibro? Che tipo di sound è venuto fuori dal mix di due linee musicali così vicine ma anche così diverse (avendo, Alberto, un approccio più rock con la musica folk)?
"Con Alberto, ormai, c’è un rapporto che è nato con la nostra partecipazione al premio dedicato a Pierangelo Bertoli. Sono stati tre giorni di musica dove è venuto fuori un incrocio di musica davvero particolare, tra la sua chitarra e la sua voce e i nostri strumenti che partono come sempre dalla tradizione. Quindi è stato un incrocio ed un viaggio molto particolare e sembra che anche il pubblico abbia gradito e questo ci consentirà in futuro di costruire nuovi viaggi comuni con concerti che faremo insieme".
Durante l’evento, il pubblico come ha reagito alla vostra esibizione? Come l’avete coinvolto nella vostra musica?
"Il pubblico ha risposto alla grande, soprattutto nel concerto tenutosi al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano c’è stata una grande partecipazione di pubblico e di entusiasmo, in particolare quando Alberto ha intonato i brani di suo padre Pierangelo. Quindi questo ci indurrà a proporre nuovi concerti insieme ad Alberto Bertoli, anche perché, come dicevo, gli intrecci tra la sua voce e la sua chitarra e i nostri strumenti più tradizionali sembra siano stati molto graditi e sia venuto un sound molto particolare che in futuro potrà crescere in modo da proporre delle esibizioni comuni tra Bertoli e la compagnia Daltrocanto."
Parliamo adesso della compagnia Daltrocanto. Voi siete un gruppo prettamente popolare, come riuscite ad avvicinare delle sonorità appartenenti alla tradizione campana e meridionale ai suoni più nuovi e diversi?
"Il percorso della compagnia Daltrocanto è sicuramente quello di una ricerca nella tradizione popolare nel sud Italia. Ricordiamo che la compagnia Daltrocanto è al suo decimo anno di attività muisicale e di ricerca che ci ha portato a trovare nuove sonorità, sempre partendo dai nostri punti chiave che sono gli strumenti della tradizione come la zampogna, la ciaramella, ma in questi anni altri strumenti sono intervenuti nel nostro suono come il violino, il mandoloncello, il dulcimer, e ampliando le percussioni con l’aggiunta del cajon, oltre alla tammorra e il tamburello. Insomma, una ricerca che ha cercato di arrivare ad un prorio sound definitivo.
Con la vostra musica cercate in qualche modo di affermare la vostra identità locale, questo però non intacca con lo scambio interculturale con altri “mondi”, tant’è che, nella compagnia, sono presenti strumenti appartenenti a varie etnie. È così?
Sì, certo, l’intento è proprio questo. Rimanere ancorati alle proprie radici non deve impedire di poter esplorare nuovi suoni e strumenti. Questa è una ricerca continua sia dal punto di vista dei suoni che dal punto di vista degli strumenti per far sì che venga fuori un sound che possa rappresentare tutta la nostra voglia di fare musica ma anche che dentro questi suoni ci sia tanto sud. La musica riesce ad unire tante etnie diverse e questo è quello che noi cerchiamo di proporre al nostro pubblico".
È da poco uscito il vostro ultimo lavoro, “Tra le pieghe di un cielo stellato”. In questo album avete mantenuto le stesse idee musicali di sempre o avete ritenuto necessarie delle novità?
"Questo ultimo disco possiamo definirlo come punto di arrivo della nostra ricerca musicale. Un punto di arrivo non definitivo, perché la nostra ricerca continua anche nelle elaborazioni di testi".
Ultima domanda: Quali sono i progetti per il futuro?
"Nei prossimi mesi uscirà un nuovo album della compagnia Daltrocanto con tutti brani di propria produzione, a partire da quello che per noi è stato un brano che ci ha dato grande risalto “ninna nanna ai 700”, dove siamo partiti da una suonata di zampogne che trae origine dalla novena di Natale che viene eseguita con una zampogna a cinque palmi in particola in Lucania fino ad arrivare al canto finale che viene dalla tradizione africana. Quindi un intreccio di suoni ed emozioni in questo nostro futuro album".
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