Ebbene sì, cari fumatori e care fumatrici, avete capito bene: è scattato ieri,martedì 30 luglio 2013, e sarà valido per 12 mesi, il divieto della ”vendita ai minori di anni diciotto di sigarette elettroniche con presenza di nicotina” nonché dell’ “utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie e dei centri di formazione professionale”. Lo prevede un’ordinanza del Ministero della Salute, guidato da Beatrice Lorenzin, del 26 luglio 2013.
L’ordinanza recepisce il parere(non vincolante) del Consiglio Superiore di Sanità(CSS) del 4 giugno 2013, che ha raccomandato di “mantenere il divieto di vendita ai minori di anni 18 di sigarette elettroniche con presenza di nicotina previsto dall’ordinanza del Ministro della salute del 2 aprile 2013” e ha ritenuto opportuno “che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole (al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo)”.
Il tabagismo è,lo sappiamo, la dipendenza dal fumo. Da diversi mesi a questa parte si sta diffondendo l’utilizzo delle sigarette elettroniche, congegno elettronico alternativo alla classica “bionda”.
Questo nuovo apparecchio(detto anche “e-cig”, dall’inglese “e-cigarette”) è dotato di un vaporizzatore e di un liquido che viene vaporizzato da questo.
La sigaretta elettronica non essendo basata su fenomeni di combustione, non determina l’inalazione di tutte quelle sostanze cancerogene che si sprigionano nella combustine del tabacco e della carta. Tuttavia, anche i fumatori di sigarette elettroniche, quando fumano liquidi contenenti nicotina, sono soggetti agli effetti di dipendenza.
La tipologia di sigaretta elettronica interessata dal provvedimento è quella contenente nicotina, ovvero quell’elemento che comporta dipendenza, dal momento che esistono anche modelli che ne sono privi.
La tipologia contenente nicotina,però, è quello più comune ed è molto usato dai fumatori che desiderano darci un taglio con il vizio del fumo.
Come recita l’art. 2 dell’ordinanza, “le autorità sanitarie e di controllo e gli organi di polizia giudiziaria sono preposti alla vigilanza sull'esatta osservanza del presente provvedimento ”. Previste anche multe salatissime per chi sgarra:da €250 a €1000.
Insomma un primo colpo per l’industria del tabacco digitale, una rarissima eccezione nel mondo delle imprese colpite dalla crisi.
Dai fumatori di lungo corso la sigaretta elettronica viene vista come unico modo per non dover rinunciare ad un “piacere”, ma allo stesso tempo preservando la salute e riducendo l’esborso di denaro, risparmiando sul costo del tabacco.
L’opinione pubblica sulla sicurezza per la salute è divisa esattamente a metà: c’è chi pensa che la e-cig sia pericolosa quanto e come la sigaretta classica, e chi invece ritiene che l’uso della bionda elettronica possa fungere da dissuasore e portare all’abbandono graduale del vizio del fumo.
Per quanto riguarda le imposizione fiscali, il governo ha pensato più volte a considerare le e-cigarette come le sigarette classiche, trattandosi comunque di prodotti a basa di nicotina soggetta, come noto, a monopolio di Stato e imposizione fiscale.
La battaglia è iniziata. Tra lobby del tabacco, imprese produttrici del bene, e fumatori da una parte e Governo, associazioni per la difesa della Salute, medici e familiari delle vittime da tabacco da un’altra, chi la spunterà?
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