Ieri, 2 maggio 2013, il consiglio dei ministri presieduto dal premier Enrico Letta ha proceduto alla nomina dei viceministri e dei sottosegretari. Tra i nomi spicca proprio quello del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.
L’incarico assegnato è quello di vice di Maurizio Lupi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La nomina rappresenta un importante riconoscimento per l’attività amministrativa del primo cittadino soprattutto nel campo delle opere pubbliche e del trasporti.
Malgrado le difficoltà di alcuni settori, come il Cstp, la Sita, la metropolitana leggera, la Stazione Marittima, l’impegno di De Luca in questi campi è ampiamente riconosciuto.
La sua esperienza pluriennale come Sindaco di Salerno gli ha fatto toccare con mano le problematiche a cui si va incontro quando si vuole costruire un’opera pubblica.
Persona pragmatica e determinata, De Luca, ha fatto come suo cavallo di battaglia la lotta alla burocrazia e alla sovrapposizione delle competenze.
Primi obiettivi quindi, sono, non di facile attuazione ma importantissimi: semplificazione delle procedure per le opere pubbliche e private, individuazione delle modalità e delle competenze con cui effettuare i controlli.
Sburocratizzare, insomma, la parola d’ordine: ma sarà necessario anche cercare di centralizzare tutte le informazioni in materia di certificazione antimafia, in modo tale da mettere le amministrazioni locali nelle condizioni di poter appaltare in tempi rapidi e con maggior certezza i lavori.
Ieri sera il sindaco aveva saluto cosi sul suo profilo Facebook la sua nomina a viceministro: “Nel ringraziare il Presidente Enrico Letta per la fiducia , assumo questo incarico con spirito di servizio per il Paese. Infrastrutture e Trasporti sono due settori strategici e decisivi per il rilancio dello sviluppo economico e la crescita dell’occupazione in Italia. Svolgerò la mia attività perseguendo la massima collaborazione istituzionale con gli enti locali e regionali avendo a particolare riguardo l’area meridionale nella quale il gap infrastrutturale è particolarmente acuto. Confido che questa esperienza nazionale possa aver ricadute positive anche per risolvere in via definitiva alcune problematiche proprie del nostro territorio salernitano come quelle, ad esempio, collegate alla metropolitana ed all’aeroporto”.
Stamattina invece ha tenuto un incontro con la stampa a Palazzo di Città(sede del Comune) e le sue prime dichiarazioni da viceministro sono state: “Le opere di Salerno saranno completate tutte: la piazza della Liberta, il Crescent, la Stazione Marittima, la Lungoirno, la Cittadella Giudiziaria, il porto Marina d’Arechi. Il programma delle opere andrà avanti, preferibilmente con qualche risorsa in più”. De Luca, poi, ha letto la sua nomina come una “necessità di dare un segnale per il Mezzogiorno”, e ha promesso che il modello Salerno sarà esportato per “portare a Roma il senso della nostra esperienza amministrativa dinamica che ha saputo sburocratizzare”. Inoltre ha inquadrato la situazione attuale, in maniera drastica ma reale: “il governo si muoverà su un campo minato, si tratterà di combattere. Il quadro generale è di grande pesantezza: il 2013 sarà ancora un anno di crisi con poche risorse”.
A chi gli ha chiesto come ora intende muoversi tra l’incarico a Salerno e quello a Roma ha cosi puntualizzato: “il consiglio comunale insediato sarà in carica fino a scadenza naturale del mandato”. Il suo obiettivo potrebbe essere quello di far votare la decadenza in consiglio comunale: a questo punto sarà necessario affidare l’incarico di reggente a un vicesindaco fino a nuove elezioni. La normativa vigente prescrive, infatti, che l'incarico di viceministro è incompatibile con quello di primo cittadino. Precisamente, il comma 3 dell’art.13 del decreto legge n°138 del 13 agosto 2011, cosi come convertito in legge(l.n°148/2011), recita: “le cariche di deputato, senatore, parlamentare europeo nonché le cariche di governo (Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministri, Vice Ministri, Sottosegretari di Stato e commissari straordinari del Governo), sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000 abitanti”.
Possibili soluzioni: decadenza o dimissioni. In caso di decadenza del sindaco la giunta decade e si
procede allo scioglimento del consiglio: il consiglio e la giunta rimangono in carica sino alla
elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Sino alle predette elezioni, le funzioni del
sindaco sono svolte dal vicesindaco. In caso di dimissioni,invece, si procede allo scioglimento. Staremo a vedere.
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