Dopo l’ennesimo servizio di “Striscia la Notizia”, andato in onda martedì scorso, su Salerno e i lavori incompiuti presenti in città, è necessario fare un’analisi profonda sul fenomeno, arrivato ormai a livelli preoccupanti e inaccettabili.
Prima di quest’ultimo servizio, dedicato alla Stazione Marittima, l’inviato di Striscia Vittorio Brumotti, famoso per le sue esibizioni spericolate di “bike trial” su tetti, corrimano, scale e binari, tra cavi elettrici e rottami arrugginiti, aveva fatto visita ad altre due opere incompiute della città: la metropolitana e la cittadella giudiziaria.
La denuncia dell’inviato del tg satirico di Canale 5 di opere incompiute ed abbandonate nel degrado, segno evidente dello spreco di denaro pubblico e di cattiva gestione della finanza, mette un forte accento su un problema di cui i cittadini salernitani sono già pienamente a conoscenza.
La crisi economico-finanziaria e l’austerità che pure hanno contribuito a raggiungere l’attuale situazione non possono essere le uniche cause: ad esse va aggiunto il cosiddetto “patto di stabilità” a cui gli enti locali, anche quelli virtuosi, devono sottostare.
Questo produce situazioni paradossali, in cui un’amministrazione che ha in cassa i soldi necessari per pagare le imprese non può ottemperare al pagamento, nonostante i contratti siano già stati regolarmente firmati e registrati.
Se a questo contesto delicato e critico aggiungiamo anche ostacoli provenienti dalle istituzioni che invece di agevolare il percorso di ripresa, lo rallentano, evitando il dialogo costruttivo e trincerandosi dietro mere logiche partitiche e di opportunità, si capisce come sia difficile uscire fuori da questo labirinto.
Andiamo con ordine. La metropolitana, i cui lavori sono stati ultimati nel giugno 2009, sarebbe pronta entrare in funzione ma la Regione Campania finora non ha voluto inserire il tratto cittadino di trasporto su ferro in superficie nel circuito regionale facendo mancare l’ultimo atto amministrativo e burocratico necessario all’avvio del servizio di trasporto.
Anche i lavori della Cittadella Giudiziaria, in cui dovrebbero essere dislocati uffici di ogni genere per il funzionamento della giustizia e per ampliare e alleggerire il Tribunale di Salerno, attualmente sono bloccati. Poiché l’amministrazione della giustizia è di competenza dello Stato e precisamente del Ministero di Grazia e Giustizia, il Comune di Salerno, in quanto committente dell’opera, non può investire soldi ma al massimo può pressare il Ministero affinché versi quel denaro che basta per portare a termine l’opera.
La Stazione Marittima doveva essere un gioiello sul mare per i sempre più numerosi crocieristi che sbarcano a Salerno, dove poter usufruire di servizi di taxi e navette e un punto informazioni, oltre che dove trovare punti ristoro e luoghi di svago. Qui, tra ditte che iniziano i lavori e per la crisi falliscono e restrizioni di bilancio del Comune per il patto di stabilità, l’opera, in fase di ultimazione, è ferma e il cantiere è bloccato.
Insomma tre opere importantissime, per lo sviluppo, per la crescita e per il lavoro, diritto fondamentale ed essenziale per la dignità umana , che restano “ferme con le quattro frecce” e aspettano con ansia di essere ultimate e consegnate alla comunità.
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