La situazione trasporti in Regione Campania, e nello specifico nella provincia di Salerno, è sempre stata problematica.
La cartina di tornasole sono i problemi di viabilità che incontrano, in particolare, le migliaia di studenti dell’Università degli studi di Salerno.
Per quel che riguarda, nello specifico, il CSTP, corse a intermittenza, tempi di attesa biblici, pullman stracolmi e inadeguati, personale(a volte) scontroso, assenza dei controllori: una vera odissea.
Negli ultimi giorni poi si sono aggiunti altri imprevisti che hanno causato disagi, come i lavori nei pressi dello svincolo di immissione al raccordo Salerno-Avellino, che hanno comportato la chiusura della rampa e poi l’emergenza frana lungo la direttrice Vietri-Salerno
Questi problemi hanno comportato nella migliore delle ipotesi un aumento dei tempi di percorrenza, nei casi peggiori impossibilità a percorrere tratti obbligati.
Ci immaginiamo quali possano essere le reazioni degli studenti.
Il nostro rettore, Aurelio Tommasetti, non ha mancato di far sentire la sua voce, facendo un appello alle istituzioni: «Fate presto».
«È indispensabile aprire scenari alternativi che prevedano il decollo del trasporto su ferro e l’inserimento dell’università nel sistema della metropolitana regionale»,sottolinea il rettore.
«La metropolitana su ferro è il tassello mancante della grande opera infrastrutturale del campus, da sempre al centro dell’attenzione della governance di ateneo».
C’è un nuovo progetto in cantiere: «People mover» per il collegamento dei due poli universitari,che prevede la realizzazione all’interno del campus di Fisciano di due stazioni: una in prossimità del parcheggio multipiano e l’altra nei pressi del terminal bus, a servizio anche della comunità locale.
Tommasetti, insistendo sul superamento delle emergenze, chiede la mobilitazione di tutte le istituzioni: «I servizi che eroghiamo sono linea con le medie nazionali,pur partendo da situazioni di oggettivo svantaggio, e le nostre eccellenze sono riconosciute dagli organismi di valutazione che pongono il nostro ateneo in una posizione di primato nel Mezzogiorno. È fondamentale che tutti i soggetti istituzionali facciano la loro parte perché sia consentito al campus di popolarsi, di muoversi, di vivere».
Speriamo che l’appello del Magnifico Rettore arrivi a chi di dovere e serva a muovere qualcosa nella palude politica(per esempio la convocazione di conferenze dei servizi), che da troppi anni si trascina il carrozzone Cstp senza intervenire per risolvere i problemi che da anni colpiscono la comunità.
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