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Confine tra liberta' artistica e liberta' di pensiero?

01/02/2014

"La musica non è un' arte ma una categoria dello spirito umano": così affermò il filosofo Nietzsche. Spesso mi sono trovato a parlare in aula con qualche  mio collega sul mondo musicale attuale e più in generale dell' arte. Quello che non posso scordare è il giorno in cui, durante una pausa,  un mio collega aprì una pagina di giornale mostrandomi un articolo di Katha Kloss la quale criticava opere, diciamo "discutibili", di artisti che, in nome dell' arte, erano arrivati a proporre al pubblico e alla critica opere troppo "innovative": un esempio può essere l'artista Guillermo Vargas che è arrivato a lasciar morire di fame un cane per dimostrare che il cane può diventare, nella mente dello spettatore, un oggetto artistico; inutile dire le ripercussioni che tale "opera d'arte" scatenò nel sociale. Questo è solo un piccolo esempio di un' "arte contemporanea" che si muove verso la violenza, la pornografia che cerca di superare ogni confine possibile e, dicendo meglio, navigare verso qualsiasi rotta possibile senza timore di cadere nello "scandalo" rappresentando, quest' ultimo, nell' immaginario collettivo, un sinonimo della stessa "arte" . Tuttavia una domanda sorge spontanea: l' articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948 che così afferma "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere (simile peraltro all' art. 21 della attuale Costituzione Italiana)" approverebbe il tipo di opera d' arte di un artista come il Vargas potendo    quest' ultima esprimersi come massima espressione del proprio Io, maturatasi con ragione e logicità, rientrando in una mentalità pluralista riunificatrice di contrastanti pensieri filosofico-esistenziali dell' uomo moderno? Ed allora sorge una domanda ancor più enigmatica: "Esiste un confine tra libertà artistica e libertà di pensiero? E se sì come lo si stabilisce? Ma per rispondere dovremmo sapere prima cosa sia l'arte. Come si fa ad identificare un' opera d 'arte come tale? A questo punto ognuno può sbizzarrirsi come meglio crede nel lanciare astratte definizioni, ma di fatto vi dirò che per quanto ci abbia pensato una definizione che ricalchi questa empirica verità non l' ho ancora trovata; tuttavia 
credo che, probabilmente, un confine tra libertà artistica e libertà di pensiero non ci sia e che inevitabilmente un vero artista si trova a sforare i canovacci impostigli dalla società: volgendo uno sguardo al passato un Monet ci pare così morbido, elegante, sincero, frutto di una evoluzione naturale nella quale includiamo un Raffaello e un Michelangelo: possiamo tuttavia affermare che un Monet proposto nel' 500 alla attenzione del Buonarroti non avrebbe provocato le risa di quest' ultimo? Se l' opera d' arte, che si attui tramite una tavolozza di colori, dell' inchiostro o uno spartito, è di per sè l' espressione massima del pensiero dell' uomo, quest' ultima non dovrà a qualsiasi costo essere difesa? Come si fa a giustificarne realmente il Giusto o il Falso in un' opera?  Che sottile che è questo confine. Lo sapevate che il musicista Karlheinz Stockhausen ritiene che gli attentati dell'11 settembre siano una forma di arte?   Se pensate che il confine dell' arte nasca o finisca con la vita stessa dell' uomo allora vi dico per certo che la vera arte nasce come superamento della stessa vita e se l' "arte", la Vera Arte, implica di per sè rinuncia da parte dell' uomo, dolore, solitudine o qualch' altra sia forma di logoramento interiore e, se un' "opera d' arte" è tale quando suscita emozione nell' individuo (emozione non per forza positiva: banale esempio è "Guernica" di Picasso"), quindi ripercussioni emotive nell' inconscio dello spettatore, allora un confine non può esistere poichè si finirà sempre per sforare. Se considereremo l' arte infinita, giustificata sarà ogni sua opera in suo nome: la domanda è: Esiste un limite?

Vincenzo Maria Adinolfi - ExtraTime , Blog - - Vai alla Home

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