Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più.
(Apocalisse – 22:1)
Pianeta Krypton. In principio la chiamarono “peste verde”. Un male che nessuno aveva mai visto prima, capace di uccidere chi lo contraeva in poche ore. In poche settimane i morti erano già milioni e il pianeta moriva senza rendersi conto del perché. Poi le montagne iniziarono a vomitare fuoco e le nubi ad inghiottire l’aria. La terra ad aprirsi sotto i piedi delle persone e inghiottirle. Era solo questione di giorni, e di Krypton non sarebbe rimasta che polvere tra miliardi di stelle.
Nella casa degli El, Jor-El e la moglie Lara attendono. Poche ore prima hanno dato una speranza di salvezza alla loro discendenza. Mentre la fine del mondo bussa alle porte, nell’atmosfera esterna al pianeta viaggia una piccola navicella. Dentro c’è un bambino in fasce, l’ultimo abitante di Krypton diretto a milioni di anni luce di distanza, verso un luogo che non lo conosce e forse non è pronto ad accettarlo, la cui tecnologia è ancora ad uno stadio primitivo e la pace un sogno lontano. A contatto con i raggi del loro sole, le cellule kriptoniane di Kal-El si svilupperanno al punto da renderlo un essere superiore a qualsiasi essere vivente o macchina gli stia intorno. Gli altri lo vedranno come un essere superiore. Per alcuni sarà un nemico, per tanti altri una luce.
Smallville, Kansas. E’ stato come se il cielo l’avesse lanciato. Una lingua di fuoco precipitata dalle stelle, la terra che ha tremato, poi il silenzio, la notte. Jonathan e Martha Kent erano in macchina quando è successo. A pochi metri da loro qualcosa si è schiantato al suolo, e mentre il villaggio dorme, un insignificante punto sulle mappe del pianeta chiamato Terra, i due contadini trovano Kal-El e lo portano a casa. Cresceranno il bambino come loro figlio e gli daranno un’istruzione, un’educazione, dei valori.
Clark Kent diventa adulto facendo le stesse cose di qualsiasi altro ragazzo sul pianeta. Gioca nella squadra di football e frequenta Lana Lang, una bella ragazza del posto. Eppure non è tutto così semplice. Dietro un’apparenza spensierata nasconde agli amici le incredibili capacità che si è reso conto di possedere crescendo. E’ in grado di muoversi molto più rapidamente degli altri, sollevare enormi quantità di peso, vedere attraverso le persone e ascoltare cosa viene detto a decine di miglia di distanza. Non è un uomo comune.
Non potendo più tenere il segreto, i genitori decidono di rivelargli la sua origine extraterrestre mostrandogli la navicella che avevano tenuto nascosta per tutto quel tempo preoccupati dal fatto che qualcuno sarebbe potuto arrivare un giorno a reclamarlo. Da quel momento il giovane maturerà la decisione di mettere i suoi poteri al servizio dell’umanità tenendo nascosta la sua vera identità. Clark Kent continuerà ad essere il bravo ragazzo di campagna, a proteggere la Terra penserà l’uomo volante col mantello che ben resto inizieranno a chiamare Superman.
Gli anni ‘80 segnano un passo importante per il mondo dei supereroi a fumetti. Da “Crisi sulle terre infinite” in avanti gli autori iniziano a mettere in primo piano la figura stessa dell’eroe che diverrà oggetto di una forte critica. “The Man of Steel”, pubblicata in sei numeri a partire dall’Ottobre 1986, appare come il prodotto diretto degli effetti di quella visione. La miniserie di John Byrne racconta la nascita di Superman, che si compie nel periodo trascorso dalla scoperta della sua natura non terrestre fino all’incontro con l’ombra di Jor-El da cui apprende la storia del suo popolo. In mezzo l’arrivo a Metropolis, l’inizio del lavoro da giornalista, l’incontro con Lois Lane, per quanto pezzi importanti risultano quasi tasselli secondari rispetto alla trama principale che vede l’eroe prendere pian piano coscienza di sé, accettare il suo passato nel momento in cui trova la forza di liberarsene scegliendo di essere Clark Kent e non Kal-El, il figlio trovato di Jonathan e Martha e non quello perduto di Krypton, un terrestre al servizio della Terra.
Pur non essendo una delle migliori storie per quanto riguarda il genere e nemmeno tra quelle che hanno per protagonista il supereroe creato da Jerry Siegel e Joel Shuster, “The Man of Steel” è un volume che non può mancare tra gli scaffali degli appassionati essendo il punto di partenza da cui si svilupperanno le successive trame dedicate al personaggio sia per quanto riguarda i fumetti che per le trasposizioni cinematografiche e a cartoni. Nulla da dire sui bellissimi disegni di Nick Giordano in pieno stile americano.
Nella ristampa firmata Lyon uscita pochi mesi fa e disponibile in fumetteria l’opera si arricchisce di illustrazioni inedite e di approfondimenti sulla sceneggiatura. Irrinunciabile anche per chi ha voglia di avvicinarsi all’Uomo d’Acciaio, che dopo alcuni anni di disaffezione dovuti anche a scelte editoriali discutibili è tornato in piena forma anche nella serie regolare a difendere un mondo che è ancora troppo lontano dall’essere perfetto.
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