Numerosi disagi per i pendolari nascono a causa degli spropositati rincari, calcolati intorno al 35%, che le Ferrovie mantengono per gli abbonamenti per l’Alta Velocità, causando una risposta dei viaggiatori che, con le associazioni dei consumatori, annunciano “forti iniziative” per la tutela di chi viaggia su tali tratte
Alcuni significativi esempi sono la tratta Torino-Milano dove si passa da 340 a 459 euro per un abbonamento di seconda classe valido per tutti i giorni; sulla Roma-Napoli da 356 a 481 euro; sulla Milano-Bologna da 417 a 563.
Chiede di “soprassedere a questi aumenti fuori da qualsiasi ragione economica” il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che si dice pronto a sostenere le iniziative dei pendolari. “I pendolari non sono un bancomat da spremere ma un utenza fidelizzata che deve essere tutelata”, sostiene la vicepresidente dei deputati del PD, Silvia Frgolent.
“Invece di migliorare i servizi, Ferrovie dello Stato sceglie di aumentare i costi: è intollerabile e indegno di un Paese civile”, sottolinea Massimo Cervelli (Si), vicepresidente della Commissione Lavori pubblici. “Non solo i pendolari sono costretti a subire quotidianamente tanti disagi, adesso sono anche puniti con uno spropositato aumento del costo”, rincarano la dose le senatrici di Sinistra Italiana Alessia Petraglia e Loredana De Petris.
DE LUCA. “Questa mattina ho incontrato l’Amministratore Delegato di #Trenitalia per sollecitare un intervento che tenga conto delle giuste istanze dei pendolari campani. Ribadiremo l’iniziativa nelle sedi competenti”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
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