Sarà che i pomeriggi di Luglio non finiscono mai e qualcosa devi inventarti, o forse è questo periodo dell’anno che mi lascia sempre un forte senso di irrisolto, ma tra una pagina e l’altra della mia tesi di laurea ho sentito la voglia di tornare a parlarvi, mentre fuori dalla mia camera scendono, finalmente, le prime ombre su una giornata troppo calda per chi è costretto a passarla in città.
Fu proprio d’estate, tanti (mi verrebbe da dire quasi troppi) anni fa, tra le bancarelle del mercatino serale sul lungomare di un paesino del Cilento, che comprai il mio primo Topolino. Era un numero dei primi anni ’90, che molti oggi considerano il periodo di massima creatività e qualità della rivista. Quando finii di leggerlo ne comprai un altro, poi un altro ancora…
Il Green Explorer, ultimo degli ormai tradizionali gadget che ogni bella stagione il settimanale allega alle sue pagine, è il prodotto di una delle battaglie più care alla direttrice Valentina De Poli e al suo staff, quella per la salvaguardia dell’ambiente e la ricerca sulle energie rinnovabili. Interamente alimentato ad energia solare, è l’ulteriore dimostrazione di come il fumetto più venduto del paese sia “avanti” anche in tante altre cose. Per quanto riguarda le storie, il pezzo forte del mese è senza dubbio il secondo arco narrativo di “Star Top”, la saga di Bruno Enna che prende in prestito le atmosfere di una storica serie tv che proprio in questi giorni torna con un nuovo capitolo sul grande schermo. Ricominciando da dove era finita, la seconda parte delle avventure della nave spaziale Enter Play e del suo equipaggio introduce nuovi personaggi, dinamicizza una trama che (comprensibilmente) nella prima pagava qualche lungaggine dovuta alla caratterizzazione dell’universo narrativo, e conduce lo spettatore ad un colpo di scena che per forza di cose porterà a grossi stravolgimenti negli equilibri delle esistenze dei protagonisti. Qualcuno potrebbe obiettare che, ormai, sembra non si possa più scrivere una storia di fantascienza senza metterci in mezzo gli immancabili paradossi spazio – temporali, ma se portati in scena nel modo giusto da un autore che sa il fatto suo va bene lo stesso. Conclusione, promossi a pieni voti.
Quelli a cui invece l’estate fa venire in mente i “bei tempi andati” non hanno che da acquistare il nuovo Uack e tuffarsi nelle atmosfere vacanziere degli anni ’40, con autentiche perle, impreziosite da un quasi sconosciuto piccolo capolavoro di un Don Rosa che non aveva ancora indossato la “scomoda” maschera del fan – boy.
Allontanandoci dal mare, nella notte di Berlino si muovono una sinistra figura travestita da pipistrello e un matto con la faccia sfigurata. “Batman – Europa”, finalmente arrivato anche in Italia, promette davvero bene, grazie al sapiente utilizzo delle atmosfere gotiche della capitale tedesca in cui l’interazione tra i due antagonisti è affascinante e nevrotica al punto giusto. L’indagine, che si svilupperà in quattro uscite bimestrali tra le principali metropoli europee, non sembra tradire le attese.
Uno che sicuramente non le tradisce è Bepi Vigna, che col suo “Nathan Never – Anno Zero” sforna una miniserie capolavoro, o quella che, stando ai primi due numeri e col terzo in uscita a giorni, ha tutte le carte in regola per diventarlo.
Ad una prima occhiata potrebbe sembrare una fotografia di Nathan Never prima di diventare l’agente Alfa che conosciamo, un’istantanea di un passato che in fondo nessuno ci ha mai raccontato. In realtà “Anno Zero” non rimette insieme ma divide, scompone, decostruisce il mondo narrativo del personaggio. Ciò che ci consegna sono frammenti, pezzi di un qualcosa che potrebbe essere oppure no quello che credevamo di conoscere. Il prossimo numero, da questo punto di vista, potrebbe rappresentare un punto di snodo importante, ma la sensazione è che non lo sapremo mai fino in fondo, e non sarebbe una cosa brutta. Se foste troppo pigri o avari per appassionarvi all’opera di Vigna e De Angeliis troverete uguale soddisfazione nella serie regolare, che dopo uno dei numeri più adrenalinici di sempre prepara il ritorno di un vecchio e terribile nemico.
In conclusione, visto l’imminente uscita al cinema, segnatevi anche i sette albi che Lion dedica alla “Suicide Squad”, l’organizzazione formata dai peggiori criminali dell’universo DC Comics, che vede raccolte le sue avventure più sanguinose e spietate in questa collana.
Ci sarebbero da dire tante altre cose sui fumetti che abbiamo citato e forse lo faremo. Quando? Non lo so, e certamente non dipenderà da questo piccolo spazio se continuerete o no ad appassionarvi all’ottava arte, quindi armatevi di ombrellone, sdraio e fumetti e godetevi il mare, cercando di non ustionarvi.
Pensandovi allegri e spensierati mi ributto deciso e sicuro sulla tesi. Fuori è scesa la notte, le urla dei giochi dei bambini entrano dalla finestra, insieme al rumore del vento caldo tra le foglie e dei clacson festosi dei ragazzi. Buone vacanze gente, ci rivedremo.
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