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Nuvole d'arte PK vs DD Timecrime: la fine della storia

13/05/2016

E’ un errore comune definire “La gallinella saggia” il primo cortometraggio con protagonista Paperino. In realtà in quel cartone animato il papero ideato da Al Taliaferro fa da spalla a Meo Porcello che è l’antagonista. Donald Duck, il ruolo che recita oggi, se l’è dovuto guadagnare negli anni. Irascibile, incostante, dedito all’ozio, sempre ad un passo da una rivincita che non arriva mai, tiranneggiato dallo zio che lo trascina nelle sue spedizioni alla ricerca di tesori perduti (naturalmente gratis) e cacciato puntualmente nei guai dalle strambe idee del cugino Paperoga.
Immaginate una vita così, e immaginate anche che un giorno vi si presenti davanti agli occhi l’occasione per vendicare tutti in una volta i torti subiti. Succede a Villa Rosa, una dimora abbandonata vinta in realtà dal presuntuoso e fortunato cugino Gastone ad una lotteria, dove il papero ritrova un vecchio diario appartenuto al precedente proprietario, Lord Quackett, in cui il nobile raccontava di aver vestito i panni di Fantomius, ladro gentiluomo attivo in città durante gli anni ’30. La voglia di rivalsa, il voler dimostrare a se stesso di essere più di quello che tutti vedono e, soprattutto, la sensazione di essere finalmente capitato nel posto giusto al momento giusto convincono Paperino a dar vita a Paperinik, il vendicatore mascherato. Con l’aiuto dei gadget costruiti da Archimede l’eroe inizierà la sua carriere da giustiziere a Paperopoli, regalandoci negli anni capolavori come “Paperinik e la bella addormentata”, “Il raggio di luna”, “Il filo di Arianna”, fino al 1996 quando nelle edicole arriva “PKNA Numero Zero – Evroniani”.
In formato spillato, con un layout modello americano, l’albo si apre con la partenza di Everett Ducklair, azionista e famoso imprenditore, che ha lasciato un vuoto nel commercio e nella finanza paperopolese. Vuoto ricoperto, immediatamente, da Paperon Dè Paperoni, che acquista le azioni di Everett e la “Ducklair Tower”, sede delle industrie Ducklair e di OO Channel, importante emittente televisiva. Per controllare meglio i suoi affari il magnate assume (sarebbe meglio dire costringe) il nipote come custode del palazzo. Una sera, mentre sulla terrazza panoramica è in corso una festa del cast della popolare soap opera “Patemi”, sulla torre si abbattono strane creature venute dal cielo che lanciano una specie di laser che sembra ridurre chi viene colpito a dei vegetali. Una volta arrivato sul posto Paperinik si renderà ben presto conto che, per fronteggiare gli Evroniani, occorrono armi più potenti di quelle che possiede e, soprattutto, che Paperino non è l’unico custode della Ducklair Tower.
Il progetto Pk andrà avanti per un decennio, con tre serie, di cui la terza un reboot a dire il vero molto poco riuscito, e tutto intorno i Pkers, uno dei primi fenomeni sociologici a livello mondiale, il primo passo della nuova era del fumetto. E’ proprio grazie a loro se le avventure del supereroe alle prese con alieni, criminali dello spazio-tempo, futuri da riscrivere e spietate intelligenze artificiali non sono mai terminate. Per lunghi anni, attraverso ristampe ed eventi a tema, la saga ha continuato ad alimentarsi di nuovi appassionati, fino a quando Topolino non pubblica “Pk – Potere e Potenza”, che ne segna il ritorno, questa volta sulle pagine del settimanale.
In occasione del ventennale dalla nascita del mensile, che si è festeggiato al Comicon, è toccato a Francesco Artibani, che a Pk ha dato tanto nella sua carriera ed è l’ideatore di PKNE (New Era), che vede all’attivo tre storie di cui due scritte da lui, e Paolo Mottura (che conosciamo bene come lui conosce bene noi) il compito per niente semplice di porre la candelina sulla torta. L’hanno fatto in modo eccellente, con questo cross-over tra PK e Doubleduck, l’altra identità segreta di Paperino nata dalla fantasia del duo Monteduro – Vitaliano nel 2008.
“Timecrime” si presenta come un thriller serrato. Parte subito forte con lo scontro tra i due alter – ego per poi svelare una trama molto ben congegnata. Alla base di tutto c’è la caccia a T32 , pericoloso criminale proveniente dal XXIII secolo che viaggia nel tempo per commettere ogni genere di crimine. Per fermarlo PK e il droide Lyla Lay, agente della “Tempolizia”, sono arrivati fino a li, e ora l’eroe ha assolutamente bisogno dell’amica per poter tornare indietro nella sua realtà. Le cose si complicano quando il crono pirata, alleatosi con una vecchia conoscenza dell’Agenzia, rapisce il corpo ibernato d Lyla e lo porta a Belgravia, nel cuore dell’Europa; un posto che PK e DD conoscono bene.
Divisa in due parti (nn.3153 – 54 di Topolino che compongono, insieme al 3155 un trittico di ottima qualità), è una storia che vive di incastri: tra i protagonisti, tra loro e gli amici e con i nemici, tracciando un’ellissi lunga quattro secoli. Ottima è la caratterizzazione dei cattivi, ma a giganteggiare sono quelle due, KK e Lyla, entrambe figlie delle rispettive saghe e soprattutto dei rispettivi tempi, diverse e complementari, splendidamente rese da un Mottura che fa un gran lavoro soprattutto su sé stesso per accentuare la sensazione di dinamismo nella scena.
Forse il miglior fumetto degli ultimi mesi, solo quel “Pk vs DD” in anteprima si rivela un pò fuorviante. Poco importa, sappiamo già chi avrebbe vinto: Paperino. L’unico in grado di rimanere lo stesso di sempre anche quando indossa maschera e mantello o uno smocking, il perdente più vincente di sempre. Ci avevano visto giusto quei tre, tanti anni fa: se qualcuno doveva diventare un eroe, non poteva essere che lui.

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