Salutare un amico dopo un po’ di tempo che non ci si vede non è mai facile, non vedi l’ora ma quando ce l’hai di fronte accade sempre che non sai da dove cominciare.
Non è facile salutarne uno, figuriamoci salutarne tanti. Ci sono tantissime cose che potrei dire, ma pensandoci bene la nuova stagione sarà lunga, trovare le parole adatte è un lavoraccio, mettiamoci che sia io che voi siamo impazienti di parlare di fumetti quindi accontentatevi di un “ciao” pieno d’enfasi e cominciamo.
Quando diciamo “leggendo i fumetti s’impara” non stiamo usando l’ennesimo luogo comune, solo non stiamo usando il termine più corretto. Secondo me leggendo i fumetti, anzi, leggendo e basta, si “scopre”.
E così pochi giorni fa, grazie all’immancabile appuntamento settimanale con Topolino, scopro, appunto, che esiste una “Festa dei nonni”, nata in America grazie ad una simpatica iniziativa di una signora del West Virginia nonna di ben quaranta (40!) nipoti e trapiantata dal 2005 anche nel nostro paese, che si festeggia…oggi!
Avete capito bene, se avete l’immensa fortuna di poterlo fare correte a festeggiare quei simpatici “ragazzi” che ogni giorno vi rendono un po’ più adulti tornando, loro, un po’ più giovani per starvi dietro.
“Topolino 3123”, oltre alla conclusione, almeno per il momento, della divertentissima seconda serie “I milioni di Paperone” (ne parleremo prossimamente), ha dedicato alla ricorrenza due belle storie: “Nonna Papera e Nonno Bassotto, la strana coppia” e “Pippo e l’asso dei cieli”.
La prima, firmata da Gaia Arrighini con i disegni di Alessandro Perina, è un ottimo affresco delle simpatiche divergenze di visione del mondo tra giovani e meno giovani. Siate onesti, chi di voi non ha mai sentito dai propri nonni (almeno mille volte) la famosa frase che inizia con “ai miei tempi…”.
Già, perché la cosa bella dei nonni è che portano con sé il tempo, o meglio tanti tempi diversi. Sono lo straordinario risultato di tante vite passate e tanti ricordi da raccontare, una fortuna che spesso ci sfugge, come succede ai Bassotti e a Ciccio.
Dopo l’ennesimo battibecco (ed essendo a Paperopoli lo possiamo ben dire) coi giovani di casa Nonno Bassotto e Nonna Papera si incontrano per caso al parco, visto che “casualmente” l’anziana papera sventa un tentativo di borseggio da parte del Bassotto, ma si sa ognuno passa le giornate come gli pare.
Dopo la diffidenza iniziale, i due scopriranno tanti interessi in comune, e la trama che ne viene fuori, un po’ “Non è mai troppo tardi”, risulterà divertente e condita da quel pizzico di romanticismo che, non scadendo mai nel mieloso, da quel tocco di magico al tutto.
L’altra storia, che unisce l’autore che è forse, facendo una media da qualità e numero di storie prodotte, il più numero 1 di casa Disney di questi ultimi anni, Vito Stabile, e il disegnatore più spassoso che ci sia al mondo, Stefano Intini, vede il nostro simpatico amico con la testa tra le nuvole ricevere l’inaspettata visita di suo nonno Walter, aviatore famoso e pluridecorato.
Sembra incredibile, a Topolino e agli altri amici, che il vecchio Walter possa nutrire una sorta di rancore nei confronti di uno come Pippo, tanto che l’istinto da detective lo spingerà ad indagare la vita del puntiglioso vecchietto finchè non si scoprirà il motivo della vecchia incomprensione.
Come già accaduto in altre storie di Stabile la trama, pur bella e movimentata, passa in secondo piano, o meglio diventa l’ingranaggio che muove l’evoluzione dei protagonisti, portandoli, da una parte e dall’altra ad indagare sui propri errori e a pentirsene.
Anche qui non c’è banalità, tranne il motivo che ha innescato la crisi del rapporto, quasi un invito a riflettere su come la testardaggine e l’orgoglio, troppo spesso, arrivino a privarci delle persone a cui vogliamo bene.
Da segnalare l’ottimo uso del lato comico di Topolino che, mentre sputa fiamme dopo aver bevuto un sorso della bevanda “appena un po’ forte” per cui vanno matti al paese di Walter, fa da contrasto ad un Pippo stavolta più serio, in alcuni tratti quasi malinconico.
Che belli i nonni, ogni giorno ci raccontano di loro e ci spingono a raccontare di loro, attraverso film, libri, fumetti. I miei sono in ognuno dei ricordi più belli della mia vita, credo, spero, che sia lo stesso per voi.
Avete un altro motivo per stare allegri, a partire da ora ci vediamo di nuovo tutte le settimane, perché vi vogliamo bene, o forse solo per manie di protagonismo. Ad ogni modo si spengano pure le luci e si alzi il sipario ragazzi, “Nuvole d’arte” è tornato!
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