Parlando delle avventure di Zagor la scorsa volta abbiamo messo un paio di punti fermi sul personaggio e sullo Zagor fumetto in generale.
Per prima cosa Zagor non è un western, secondo non è un Tex ambientato in un contesto differente e, terzo e più importante punto, la varietà degli antagonisti incontrati sono il reale punto di forza della testata.
Ecco perché, per festeggiare la storia numero 600 edita sul mensile 651 di Luglio (inutile dire che la numerazione è sfasata perché negli anni ’60-’70 le storie erano solite sforare oltre il limite di pagine del singolo numero, terminando su quello successivo), oltre al tradizionale numero a colori delle grandi occasioni, quelli della Bonelli hanno rispolverato il nemico forse più difficile da affrontare per lo “Spirito con la scure”: gli Akkroniani.
Il popolo alieno fece la sua comparsa in “Zagor 180 – Il raggio della morte”. Venuto dal pianeta Akkron con l’intento iniziale di limitarsi a studiare il nostro pianeta, decidono di invaderlo dopo essere venuti a contatto col computer del perfido scienziato Hellingen. Sarà l’intervento di Zagor, con le armi dello stregone Rakum, a scongiurare la minaccia e costringere il popolo dello spazio a fuggire.
Ora, dopo più di trent’anni, gli uomini viola sono tornati. Tante cose sono cambiate nel frattempo, Hellingen è morto (ma i nostalgici restino sintonizzati sulle pagine di Zagor anche il prossimo mese), lo spirito dello stregone Mohawk riposa nel profondo delle caverne del monte Naatani mentre i popoli di Darkwood continuano a vivere su quel precario equilibrio attraversano da sempre.
Una mattina, mentre Cico è a spasso in cerca di qualcosa da mangiare contendo della tranquillità delle ultime settimane quando all’improvviso scopre che l’intera zona è circondata da un campo di forza che impedisce a chiunque di uscire dall’area. La sera stessa il messicano si reca con Zagor con le tribù indiane per cercare di capire cosa stia succedendo, quando il gruppo viene attaccato dai guerrieri Powhatan e fatto prigioniero, prima che dall’altro discenda un enorme oggetto volante da cui si rivelano gli Akkroniani.
Zagor viene colpito e portato a bordo dell’astronave del comandante Daimon, che rivela le reali intenzioni del suo popolo.
Un nuovo piano d’invasione è pronto ad essere messo in atto, ma prima il popolo alieno ha mandato una nave apposta per catturare il nemico che anni prima li sconfisse per rispondere alla domanda che lo tormenta da allora: com’è stato possibile?
Gli Akkroniani sono immuni a tutte le armi terrestri, anche quelle più avanzate, eppure quel selvaggio è riuscito a metterli in fuga con armi rudimentali che, studiate sul pianeta Akkron, si sono rivelate del tutto inefficaci.
Daimon crede quelle usate da Zagor contenessero qualche segreto nella loro struttura e vuole scoprire quale, con qualsiasi mezzo. Ancora una volta il destino della Terra passa per quello di Darkwood, e dalle mani di un solo uomo.
“Zagor – Il giorno dell’invasione” porta la firma di Jacopo Rauch e Gallieno Ferri, autore e disegnatore rispettivamente tra i più attivi nei lavori sul personaggio. Se vogliamo essere sinceri, la valutazione del loro ultimo lavoro non è così facile.
Inserita nel contesto della continuity dell’universo di Darkwood la storia è molto bella, si assume il non facile compito di fare chiarezza su determinati aspetti rimasti sospesi per tanti anni e riporta sulle pagine del mensile personaggi meravigliosi, uno su tutti il compianto guerriero Akoto, morto per salvare Zagor in una delle sue avventure più belle. Se, invece, vogliamo analizzare solo la storia in sé, non si può non segnalare una certa lunghezza nelle spiegazioni che abbattono eccessivamente il ritmo della trama, soprattutto nella parte centrale.
Roba da niente in fondo, perché “Il giorno dell’invasione” la apprezzeranno sicuramente gli appassionati delle avventure dello “Spirito con la scure” ma, in fondo, anche i lettori meno costanti o addirittura chi volesse iniziare da qui a scoprire l’universo del personaggio troveranno una storia che risulta piacevole e porta con sé parecchi insegnamenti di cui far tesoro anche nella vita di tutti i giorni.
Non furono le armi, ma il guerriero che le impugnava a sconfiggere gli alieni. Anche di fronte alle difficoltà più opprimenti restiamo padroni della nostra volontà, della nostra passione, del nostro amore per noi stessi e gli altri che è l’arma più potente, e molto spesso è grazie a questa che vinciamo le nostre battaglie. Ce ne saranno sempre di nuove, come per Zagor.
Gli invasori non resteranno su Akkron per sempre, e anche altri nemici arriveranno. Ci saranno sempre nuove sfide ad attenderci, sta a noi scappare o guardarle in faccia e provare a sconfiggerle.
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