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Nuvole d'arte Avangers: dal fumetto allo schermo andata e ritorno

02/05/2015

Lo scorso fine settimana mi sono unito anche io alla massa e sono andato a vedere “Avangers-Age of Ultron”, seconda reunion sullo schermo dei “Vendicatori”, la squadra di supereroi Marvel che stavolta deve vedersela con la potente intelligenza artificiale denominata Ultron, con malcelate mire di distruzione.
Dato che non stiamo facendo critica cinematografica mi limiterò a dire che il film è molto ben fatto, gli attori sono molto bravi e per questo ne consiglio la visione a tutti, anche se i 45 milioni di dollari incassati solo nel primo week end, ben prima che quest’articolo venisse pubblicato, dimostrano che per andare al cinema la gente non ha bisogno della mia opinione…me ne farò una regione.
Non facciamo critica cinematografica, ma fumettistica sì, e visto che gli “storcitori di nasi a priori” di tutto il mondo (quelli per cui se è un film fa schifo e se è un fumetto no e di cui sono orgoglioso di non far parte visto che, se non un genio, almeno intelligente mi reputo) non perdono tempo a rivendicare la paternità dell’opera che spetta all’ottava arte, parliamo di come Tony Stark & Co. sono diventati leggenda sulle pagine prima di approdare sul lenzuolo bianco.
Gli “Avangers” nascono dalla fantasia di Stan Lee , a mio modo di vedere uno dei padri della nostra cultura moderna, Jack Kirby e Dick Ayes, nel lontano ma nemmeno troppo 1963.
Sorpresa: la squadra all’inizio non vedeva la presenza di Capitan America (che arriverà comunque dal numero 4) e Vedova Nera. Al loro posto c’erano Ant-Man (il dottor Pym poi diventato Calabrone) e Wasp, impegnati con quel mito di Tony Stark detto Iron Man e Thor nella lotta contro Loki, fratellastro e nemico dell’ Asgardiano, che minacciava il pianeta controllando Hulk.
A differenza di quello della Justice League targata DC, il progetto sui Vendicatori sceglie di lasciare da parte i supereroi più famosi della casa editrice, Spiderman su tutti, per lasciare spazio a personaggi, almeno per l’epoca, di minor risalto, uniti e addestrati col preciso scopo di essere un gruppo di difesa per la popolazione mondiale, tanto da ricevere incarichi ufficiali addirittura da parte dell’Onu.
Come dicevamo, un primo stravolgimento per quanto riguarda i componenti avviene già dal quarto numero, con l’espulsione di Hulk e l’entrata in scena di Capitan America, che rimase ben presto da solo, quando i principali personaggi decisero di tornare a dedicarsi alle proprie battaglie individuali.
Da quel momento tanti supereroi si sono alternati nella squadra, fino ad arrivare alla formazione (detta così sembra che parliamo di una squadra di calcio) più o meno attuale, con Luke Cage a capo, Iron Man e Wasp della prima era più Wolwerine, Vedova Nera e altri nuovi ingressi.
Il punto di svolta, o meglio di non ritorno è segnato da “Civil War”, saga cardine del genere creata da Mark Millar e Steve McNiven.
Il criminale Nitro uccide migliaia di persone facendosi esplodere. In seguito a tale fatto il governo decide di prendere seri provvedimenti, registrando e sottoponendo a controlli chiunque sia dotato di poteri. Un gruppo di questi, con Capitan America a capo, non è d’accordo con queste nuove misure, mentre un altro che fa seguito ad Iron Man sì. Ciò metterà uno contro l’altro chi prima lottava per la stessa causa, lasciando chi sfoglia le pagine a chiedersi se davvero possiamo fidarci di chi può fare cose che gli uomini normali non possono, e se lui può fidarsi di noi.
Visto che ci siamo, e che personalmente amo tanto i buoni quanto i cattivi (solo nei fumetti s’intende), un piccolo momento di gloria lo riserviamo anche al cattivo di turno, Ultron.
Lo crea lo stesso Dottor Pym, e ben presto gli sfugge di mano, ipnotizzandolo e fuggendo. La creatura ha ormai sviluppato un odio feroce verso colui che l’ha creato (e qui il rimando a Frankestein è straordinariamente forte), e tenterà di distruggere gli Avangers in una memorabile battaglia giocata a metà tra l’astuzia e la forza più bruta e spietata.
Ce n’è abbastanza per convincervi a svuotare una mensola della libraria, o a comprarne una nuova, andare nella vostra fumetteria di fiducia e iniziare a rispolverare le storie più belle dei Vendicatori. Andate al cinema, ma non dimenticate di leggere i fumetti.
Come noi, che non dimentichiamo mai niente, nemmeno che questo fine settimana c’è il Comicon. A questo proposito stiamo preparando una bella cosa per tutti voi che ci seguite, tra qualche giorno vedrete.
In ultimo, questo articolo esce con un giorno di ritardo non perché il 1° Maggio mancava la voglia di scrivere. Il giorno della Festa dei Lavoratori non presuppone il diritto di non lavorare, ma il dovere di non farlo, ci sono volute tante battaglie e tanti morti per ottenerlo, qualcuno lo ricordi ai bar e ai centri commerciali che oggi fanno il pienone.

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