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Nessuno si salva da solo: la maturità del concetto di unione attraverso e oltre l’amore

02/04/2015

Gaetano:"Ti chiedi mai come sarebbe stato se invece di mollare avessimo resistito?"

Titolo: Nessuno si salva da solo
Regia: Sergio Castellitto
Sceneggiatura: Margaret Mazzantini
Anno: 2015
Genere: drammatico
Attori principali: Riccardo Scamarcio (Gaetano), Jasmine Trinca (Delia), Roberto Vecchioni (Vito).


Devo dire che i film italiani, con un cast italiano, sono migliorati tantissimo negli ultimi anni. Dopo un periodo di “crisi”, che inizia intorno anni ’90, del cinema italiano che doveva fare i conti col suo passato d’oro, sono entrati in scena degli ottimi registi, tra cui Sergio Castellitto. Quest’ultimo riscuote un successo straordinario all’inizio degli anni duemila nel panorama nazionale ed internazionale, specialmente con l’opera cinematografica “Non ti muovere”.

Il film di cui voglio parlarvi oggi tratta di una coppia di persone divorziata, Gaetano e Delia, che, incontratasi per una cena ad un ristorante, ci fanno rivivere, attraverso svariati flashback, la loro storia.
Battute taglienti, clima di astio, toni alti ed aspri attorniano i due ex amanti, i quali tuttavia rivivono, con tanti rimorsi e nostalgia, il loro passato del quale rimangono, ormai, solo bei ricordi.

I flashback seguono in ordine cronologico la loro vicenda amorosa, dal momento in cui si sono conosciuti fino alla loro rottura, compiendo ampi salti narrativi. Questi ultimi vanno da un episodio saliente della loro vita all’altro. Tuttavia sono intervallati anche da momenti, i quali mi piace definirli “puramente estetici” che possono sembrare superflui ai fini della comprensione, ma che trasportano profondamente lo spettatore nella loro relazione amorosa. Questi sono resi con un’ottima regia che personalmente ho adorato.
Ci sono delle inquadrature che mi hanno ricordato molto lo stile di Sorrentino, il quale si esplica in scene apparentemente senza senso, o prive di significato.
Il significato di queste scene è da ricercare nella pura bellezza estetica, ma non solo di frame che riprendono un semplice paesaggio.
Alcune di esse, le quali mi hanno particolarmente affascinato, non vogliono significare nulla, ma per qualche motivo colpiscono. Come ad esempio la scena del ristorante nell’ora di chiusura, i tavoli vuoti e l’unica fonte di luce proviene dalle lampade da soffitto oscillanti.
Queste e tante altre formano un clima di ricordo, nostalgia e lasciano trasparire forti emozioni che il pubblico non può non recepire, al di là del gusto soggettivo.

“Nessuno si salva da solo” è una riflessione sul concetto di unione di due persone, qui presentato attraverso la coppia matrimoniale. Ma a mio parere, fino alla fine, lo estende fino a generalizzarlo.
Tocca argomenti come l’anoressia in maniera molto delicata ma anche saltuaria. Principalmente parla della difficile situazione di una vita matrimoniale, che mai come oggi, lascia il tempo che trova.
Tratta, quindi, anche del divorzio, dell’effetto che ha sul lavoro e sulla vita delle persone separate, dei figli e degli amici.
Da questo film ho ricevuto dei messaggi di fondamentale importanza.
Uno è quello di non rinnegare nulla delle esperienze passate con determinate persone. Specialmente gli errori, che sono quelli che più ci aiutano a crescere e a maturare col tempo, con la speranza di non rifarli in futuro.
Esso ci invita a rispettare, comprendere e tener conto dell’importanza dell’altro, soprattutto di chi ha segnato profondamente la nostra vita.
Nonostante il dolore e la rabbia, bisogna prendere solo le cose positive dal passato e lasciarsi quelle negative alle spalle, avendone tuttavia sempre coscienza.
L’importanza dell’altro è generalizzata nel senso che dobbiamo sempre tener conto che siamo immersi in un tessuto sociale, e che non possiamo fare a meno di essere in compagnia.
Tutti i tipi di negatività che ci pervadono devono essere condivisi con gli altri, ovvero “divisi con” l’altro, altrimenti finisce per diventare uno scoglio troppo grande da affrontare singolarmente.
Compatire, essere in pace e in armonia con l’altro e con l’ambiente circostante nonostante l’oscurità del passato, dare una seconda possibilità (se ne vale veramente la pena). Sono questi i messaggi principali del film che io ho profondamente apprezzato. Essi vanno oltre le vicende dei due amanti e il loro rapporto con i figli che non vi racconto altrimenti vi brucerei la storia.
Così facendo essi formano un denso sottotesto di origine simbolica che, tra una bellissima inquadratura e qualche scena la quale vi farà sicuramente sorridere, dà delle importanti lezioni di vita.

 

Antonio Carmando - ExtraTime - - Vai alla Home

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