Confesso, quando vado in fumetteria a chiedere informazioni sulle prossime uscite in realtà so già tutto.
Mi piace tenermi sempre aggiornato sulle novità nel mondo delle nuvolette e amo portare le mie conoscenze al mondo. Insomma, sono uno di quei saputelli insopportabili che prima chiede “Cosa esce questo mese?” e poi fa “Sì ho letto, è il nuovo bla bla bla e parla di bla bla bla”.
Non nascondo nemmeno una certa aria di gloria che mi do esponendo le mie conoscenze, soprattutto se c’è gente, ma cosa volete, ognuno ha i suoi vezzi!
Ebbene, potete immaginare la mia irritazione nello scoprire, questo pomeriggio, davanti all’albo omaggio che mi è stato messo in mano, di non avere idea di cosa fosse questo “Great Pacific”.
In copertina, un ragazzone dalle spalle larghe in piedi su un isola di rifiuti in mezzo al mare non lascia spazio a grande dubbi sul tema che farà da padrone alla serie.
Prodotto da Image Comics, la Saldapress, che ne ha acquistato i diritti, l’aveva in verità già annunciata a Lucca, pubblicizzandola come una grande serie di stampo, appunto, ecologista.
La trama ruota attorno ad una domanda: è possibile vivere su un’isola di rifiuti in mezzo all’oceano? Molti diranno di no, forse tutti.
Il fatto è che il giovane Chas se ne frega dei vostri dubbi e, in barba alla famiglia che vorrebbe affidargli in futuro la compagnia petrolifera che gestisce (non proprio la salumeria sotto casa, insomma), decide di andarsene a vivere proprio li e la dichiara addirittura Stato Sovrano.
Il ragazzone scoprirà presto che mandare avanti una nazione non è facile, e dovrà scontrarsi con nemici di ogni sorta, dalla fauna dell’oceano ai pirati. In più, farà presto la conoscenza di una misteriosa ragazza, sarà un’alleata, un altro nemico o tutti e due?
Per scoprirlo non ci resta che aspettare il pochi giorni e correre a comprare il primo numero.
Nel frattempo, con questa anteprima possiamo già gustarci un assaggio dell’opera che sarà “Great Pacific”, scritta da Joe Harris e disegnata da Martin Morazzo.
Sinceramente, e non lo dico per vendicarmi dell’umiliazione che mi ha fatto provare, non tutto di queste prime pagine mi ha convinto.
L’inizio, pur molto evocativo con i paesaggi dell’Africa selvaggia ben caratterizzati, sa di già visto. Non aiuta la sceneggiatura, eccessivamente schematizzata, e alla fine la sequenza appare un insieme di disegni messi insieme, alcuni anche abbastanza statici, che si lasciano guardare e leggere senza immergere lo spettatore nell’ambiente.
Anche la scena che porta il protagonista alla decisione di lasciare la propria vita agiata per intraprendere quella dell’avventura paga gli stessi difetti, e alla fine strappa anche un sorriso per come si risolva in modo ingenuo e banale. In fondo, nessuno mi toglierà mai dalla testa che il lancio di questi albi omaggio prima dell’uscita di un nuovo fumetto, se da una parte servono innegabilmente per aumentare l’attesa nello spettatore, dall’altra sono anche il sintomo di un’insicurezza di fondo da parte della casa editrice per il riscontro che potrà avere presso il pubblico.
La stessa cosa dicasi per “Revival”. Non credo che la Saldapress avesse bisogno di regalare le prime pagine del nuovo servival horror se non ci fosse stato il timore che non venisse acquistato perché riternuto troppo simile ad un altro prodotto della casa editrice. Timore rivelatosi infondato, dato che il primo numero è andato esaurito (infatti non sono riuscito a trovarlo).
Vedremo come se la caverà Chas. D’altra parte, ho smesso di abbandonare le serie dopo il primo numero dai tempi di “Brad Barron” (uno dei peggiori primi numeri della storia per una bellissima serie), quindi mi riserverò il diritto di giudicare più approfonditamente “Great Pacific” prossimamente.
Come si dice, mai giudicare le apparenze, potreste ricredervi.
A voi è mai capitato? Poche volte o quasi mai direte.
Sta a vedere che a Chas non frega niente nemmeno di questo.
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