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Watchmen: Riscrittura storica, visione “quotidiana” del supereroe e riflessione morale ed etica sul tema della guerra

22/01/2015

“Venerdì sera un comico è morto a New York. Qualcuno l'ha buttato giù da una finestra e quando è finito sul marciapiede, la testa gli è entrata nello stomaco. Tutti se ne fregano. Hanno ragione gli altri? È inutile? Presto scoppierà la guerra. Bruceranno a milioni. Altri milioni di persone moriranno di malattie e povertà. Che importa una sola morte di fronte a tante? Ma c'è il bene e c'è il male e il male va punito. Anche al cospetto dell'apocalisse non transigerò su questo. E tuttavia sono in tanti a meritare il castigo... e c'è così poco tempo.” (Dal diario di Rorschach, 13 ottobre 1985, ore 20,35)

“Vieni... asciugati le lacrime. Tu sei vita, più rara di un quark e imprevedibile ben al di là dei sogni di Heisenberg... sei l'argilla nella quale le forze che plasmano ogni cosa lasciano con maggior chiarezza la loro impronta.” (Dr. Manhattan)

“Il tempo è simultaneo, un gioiello dalla struttura complessa che gli umani insistono a guardare un lato per volta, quando il suo insieme si può scorgere in ogni faccia.” (Dr. Manhattan)

Titolo: Watchmen
Anno: 2009
Genere: Azione, thriller, fantascienza, supereroi, drammatico
Regista: Zack Snyder
Sceneggiatori: David Hayter, Alex Tse
Attori principali: Billy Crudup (Dottor Manhattan/Jon Osterman), Patrick Wilson (Gufo Notturno II/Daniel Dreiberg), Jackie Earle Haley (Rorschach/Walter Kovacs), Malin Akerman (Spettro di Seta II/Laurie Juspeczyk), Carla Gugino (Spettro di Seta/Sally Jupiter), Matthew Goode (Ozymandias/Adrian Veidt), Jeffrey Dean Morgan (Il Comico/Edward Blake)

 


In questa capolavoro di trasposizione cinematografica, diretto da Zack Snyder, della nota omonima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, ci troviamo catapultati in un passato immaginario negli Stati Uniti durante gli anni 80’. Immaginario perché questa società è caratterizzata dalla presenza di supereroi fin dal 1938, con il nome di “Minutemen” e poi col nome di “Watchmen”, che hanno modificato non di poco gli eventi storici.
Il “Dottor Manhattan”, uno dei supereroi e l’unico con i superpoteri, ha fatto vincere la Guerra del Vietnam agli Stati Uniti permettendo così l’ennesima rielezione del presidente Richard Nixon. Siamo in piena Guerra Fredda che sta per sfociare in una catastrofica guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia.
Questi eventi capitano prima del presente raccontato nel film, svelando con dei flashback le storie di ognuno dei personaggi.
La storia inizia con l’uccisione di uno di essi, “Il Comico”, in un clima di decadenza dei supereroi, ormai andati in pensione tranne per Rorschach che continua a vegliare nell’ombra sulla città. Quest’ultimo tiene un diario che, attraverso la sua lettura, costituisce la voce narrante nel film, descrivendo con profondo cinismo la metropoli e i suoi lati oscuri. Rorschach ha la sensazione che qualcuno voglia sbarazzarsi definitivamente degli Watchmen, così inizia ad indagare. A mano a mano nella storia inizierà un loro riavvicinamento che li porterà a svelare e a combattere il nemico comune.

La particolarità degli eroi di questa serie a fumetti, e di conseguenza del film, è che non hanno poteri. Hanno una forza non comune sicuramente, ma posseggono solo una grande conoscenza delle arti marziali per sconfiggere i cattivi e qualche dispositivo tecnologico. Ciò combacia con la percezione che abbiamo di essi. La visione è abbastanza “quotidiana”, cioè vediamo calati questi personaggi in azioni di tutti i giorni come tutti gli altri esseri umani, con i loro stessi problemi legati allo schiacciamento del potere governativo, l’estrema tensione di una guerra nucleare, la criminalità dilagante. Questo punto di vista è dato dal fatto stesso che queste persone hanno ormai mollato la carriera del supereroe mascherato come se iniziassero a sentirsi ridicoli, inutili. Questa decisione è data dall’evento come quello di un rischio della guerra atomica, la quale è un’entità che supera di gran lunga le loro possibilità e continuare quel tipo di vita era diventato quasi frustrante.
Uno di loro costituisce una enorme e cosmica eccezione: il Dottor Manhattan. Egli, ex fisico nucleare, in seguito ad un incidente in laboratorio riguardo il campo intrinseco, viene vaporizzato istantaneamente. Dopo qualche giorno riappare come un essere dal corpo celeste e lucente con poteri strabilianti: egli è capace di piegare la materia al livello sub-atomico a suo piacimento, è immortale e riesce a controllare totalmente spazio e tempo attraverso il teletrasporto e l’ubiquità, oltre che prevedere il suo futuro. Non a caso viene paragonato ad un Dio con la frase “Dio esiste ed è americano”.
Dottor Manhattan, con il nome che si riferisce al “Progetto Manhattan”, è l’esemplificazione del potere della tecnologia sulla terra, quello cosmico (il corpo celeste è ricollegato effettivamente ai corpi celesti) e della bomba atomica.

Il film, riscrivendo la storia americana, mette in risalto tutti gli errori gravissimi fatti nei confronti dell’umanità e della vita sulla terra da parte degli Stati Uniti. Il primo fra tutti è proprio la tensione della guerra atomica che rimanda alle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki per la resa del Giappone. Un atto disumano che ha causato circa 200 mila vittime dirette e tante altre indirette a causa delle radiazioni nei tempi successivi.
Il secondo è la Guerra in Vietnam che in Watchmen viene vinta dagli Stati Uniti facendo in un primo momento esultare la nazione, per poi dimostrare gli accadimenti cittadini terribili accaduti di seguito. Una specie di videoclip viene mostrato come fosse una sigla del film che mostra questi eventi a causa della riscrittura storica sulle note di The Times they are a changin di Bob Dylan. Movimenti hippie di pacificazione stroncati dalle forze dello stato e repressi violentemente, una coppia di lesbiche uccise e tante altre scene non molto felici. Queste immagini sono simbolo della corruzione e dell’ignoranza che ha investito il governo e la popolazione degli Stati Uniti nei momenti di queste scelte tragiche: continuare o no la Guerra in Vietnam, sganciare o meno le bombe sul Giappone, oltre che rappresentare la violenza e la repressione contro i movimenti pacifisti per il Vietnam e le coppie gay.

Il lungometraggio a mio parere è un’autentica perla cinematografica in cui sono presenti temi che dovrebbero esserci cari in quanto esseri umani come l’importanza del valore della vita. Conserva benissimo le ambientazioni oscure tipiche dello stile di Moore. A tratti estremamente cinico e molto violento, questo perché sostanzialmente molte delle vicende sono vissute attraverso gli occhi di Rorshach. Un personaggio quest’ultimo molto oscuro. In particolare egli si identifica solo come Rorshach come se al di sotto della sua maschera non esistesse nessuno. Egli diventa un tutt’uno con essa perdendo così la sua identità in seguito ad un evento tragico avvenuto nei confronti di una bambina. Così egli perde tutto il suo essere Walter Kovacs. Ciò esemplifica un disturbo psicologico collegato proprio al suo nome da supereroe che rimanda alle “macchie di Rorshach” attraverso le quali si fa un test della personalità.
Ogni personaggio ha un suo perché come “Il Comico” che tutto fa percepire allo spettatore fuorché il sorriso: estremamente violento anche con donne e bambini, a tratti senza scrupoli come se provasse piacere dalla sofferenza altrui. Un eroe al negativo che solo in un primo momento aveva a cuore la vita delle persone della città, per poi rigettarle a suon di pugni e di spari. Un personaggio che, attraverso le sue riflessioni ciniche di come l’umanità stava diventando marcia, influenza spesso il modo di pensare degli altri eroi presentandogli una amara e cruda verità davanti agli occhi.
“Spettro di Seta II”, figlia di Spetto di Seta, è la compagna di Dottor Manhattan, suo unico collegamento con la razza umana poiché egli vive in uno stato di vita in dimensioni parallele controllando spazio e tempo e piano piano si distacca sempre più dall’umanità. La ragazza costituisce il tramite, il rimasuglio della identità umana dello scienziato che senza di lei sarebbe perso. È lei che fa accadere un “miracolo”, così pronunciato dal Dottor Manhattan, attraverso il quale egli compie una scelta che lo ricollega emotivamente alla razza umana.

Il film è un invito alla riflessione morale ed etica sul tema della guerra, ma che non si riduce solo a quella sul campo di battaglia. Guerre ideologiche, religiose, politiche, sportive, liti quotidiane che sfociano spesso in violenza a volte cruenta. Esso ci mostra gli effetti terribili della guerra in tutte le sue sfaccettature e ci esorta a fare la scelta giusta dopo un attento ragionamento dei pro e dei contro, a non prendere decisioni affrettate soprattutto quando in gioco c’è la vita. Anche quest’ultima in tutte le sue forme come la vita umana, animale, vegetale e in generale la salute del nostro amato pianeta che ci ospita passivamente senza che Madre Natura ci chieda nulla in cambio se non il rispetto pacifico dell’esistenza e il perpetuarsi di essa.

Antonio Carmando - ExtraTime - - Vai alla Home

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