Con grande piacere ed ammirazione, la nostra redazione di "Salerno in web" e "Misterstudent" e' lieta di intervistare un fenomeno dello sport, Gerardo Acito, Pesista Paralimpico.Abbiamo chiesto a Gerardo di raccontarci la sua storia e di come si sia avvicinato al mondo della Pesistica.
Ma iniziamo subito a conoscere il nostro protagonista, facendoci raccontare un po' la sua vita.
"Ciao Gerardo ,narraci un po' del tuo vissuto e di cosa ti occupi"
Gerardo:"Ciao sono Gerardo Acito,ho 38 anni, sono di Salerno e da circa tre anni vivo su di una sedia a rotelle.Oltre ad essere un Tecnico F.I.P.E e atleta agonista di Pesistica paralimpica, sono un grafico pubblicitario anche se in cerca di occupazione.Ho una splendida compagna che mi sta accanto da 12 anni, Enza .Inoltre sono un grande amante dello sport, attivita’ che pratico da oltre un quarto di secolo.Ho esordito come kick boxer, raggiungendo buoni risultati a livello nazionale, poi dopo il mio incidente , ho stravolto tutto e mi sono reinventato atleta paralimpico,provando varie discipline(Basket in carrozzina, tennis, ping pong) ma tra tutte quelle provate l’unica che mi ha appassionato e’ la “Pesistica” che pratico da due anni circa.
Quest'anno, oltrettutto, ho conquistato il 4°posto ai Campionati italiani di Pesistica che si sono svolti a Villagrazia di Carini (PA), lo scorso Novembre, naturalmente gia’ preceduto da svariati titoli regionali e buoni posizionamenti in coppa italia.
"Quale e’ stato il motivo che ti ha portato ad avvicinarti al mondo sportivo?"
Gerardo:"Cio' che mi ha spinto ad avvicinarmi al mondo sportivo e' stata la voglia di emergere, di essere sempre in competizione e soprattutto di dimostrare a me stesso che posso farcela in qualsiasi condizione o stato mi ritrovi,in piedi o seduto per me non c'e' nessuna differenza:ancor"sportivo prima,ora ancora di piu' ".Vorrei aggiungere, inoltre, che la mia continuita' sportiva la devo alla "BU SEN SALERNO", la societa' che mi ha fatto crescere con la kick boxing e ha aiutato ad inserirmi nel mondo della paralimpica, il cui presidente e' Luigi Di Maio.Naturalmente senza escludere La F.I.P.E Campania guidata dalla sapienza del presidente Davide Pontoriere, grazie a questa realta’ ho avuto avuto l'opportunita' di confrontarmi con molti atleti sia a livello locale che nazionale, per citarne qualcuno :Simone Capelli, Martina Barbierato, e nonche’ i corregionali Peppe Colantuoni,Raffaele Marmorale, Anna Bruno e non ultimo il piccolo Riccardo Tescione.A livello nazionale ho avuto la fortuna di conoscere il DT della nazionale, Alessandro Boraschi ed i tecnici Filippo Piegati ed Antonio Moriello, quest'ultimo compagno di allenamento che con i suoi consigli mi sta aiutando molto.
"Gerardo, come e' cambiata la tua vita dopo il tragico incidente e quanto lo sport ha aiutato ad affrontare questo avvenimento molto complicato?"
Gerardo:"Bhe, certo la mia esistenza e' stata nuovamente mutata , questo non vuol dire in peggio o in meglio.Qualcuno ha deciso per me questa strada ed io mi sono rialzato e ho deciso di percorrerla, a fatica ma si sa che i sacrifici fanno parte della vita.
Per quanto riguarda lo sport posso dire che mi ha aiutato tantissimo,avendo subito piu' di tre interventi, di cui due alla colonna vertebrale ed uno al viso,se non avessi avuto un cuore forte ed allenato difficilmente mi sarei salvato.Il mio carattere si e’ strutturato grazie alla disciplina, ai continui sacrifici e ai duri allenamenti, " per me lo sport e' tutto,e’ vita, niente scuse!".
Concludo, chiedendoti se secondo te le attrezzature messe a disposizione dagli enti pubblici per questa societa' sono adeguate al raggiungimento di importanti obiettivi agonistici?"
Gerardo:”le strutture messe a disposizione dagli enti pubblici non sono necessarie nemmeno a raggiungere obiettivi basilari, purtroppo c'e' poco interesse e poco guadagno da parte delle istituzioni, in quanto l’investimento non regge il gioco.Si associa il diversamente abile all'inetto, colui che e' legato ad una sedia o a chissa' che sorta di maleficio,le strutture sono quasi tutte inadeguate, anche se a me sembra che ci siano delle norme europee e nazionali che dovrebbero tutelare tutti e dare la possibilita’ anche a chi ha “difficolta’” di qualsiasi tipo di poter usufruire in egual modo dell’ambiente delle strutture sportive senza nessun tipo di barriera.”
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