"Dimmi chi conta davvero, almeno che forse mi addormento, dimmi chi conta davvero adesso che ho un braccialetto Rosso Anch'io" è questo quello che si sente scorrendo tra le note e sullo sfondo ci sono 6 ragazzi spensierati e felici. La nuova mini-serie andata in onda su Rai Uno per 6 puntate è il remake Italiano della Serie catalana "Polseres ver melles, e liberamente tratta dal soggetto del libro dello Scrittore Albert Espinosa. Giacomo Campiotti regista cinematografico, passa magnificamente alla Fiction per raccontare una storia drammatica. La serie appunto, chiamata Braccialetti Rossi narra le vicende di 6 ragazzi che per vari motivi si trovano ricoverati in ospedale (Leo,Vale, Cris, Davide Toni e Rocco). Questi 6 ragazzi saranno per tutta la stagione al centro del racconto drammatico della serie. Attraverso gli occhi di uno dei protagonisti, ricoverato da mesi (Rocco), un ragazzino di 11 anni che da otto mesi in coma racconterà tutte le vicende della serie. La vera novità di questa serie proposta appunto in prima serata, per 6 domeniche successive e ad un pubblico non giovanissimo, è stata, in realtà, l'esperimento di voler raccontare qualcosa di diverso sulla prima Rete Rai (In genere seguita da un pubblico più anziano). Non è assolutamente la classica serie a parlare di dolore, ma che attraverso la storia di un gruppo di ragazzi affronta un tema molto complesso e che allo stesso tempo riesce a dare forti emozioni, facendo identificare buona parte degli spettatori nei personaggi principali.I ragazzi e i loro problemi verranno fuori con toni molto drammatici, ma durante le puntate verrà fuori la vera unione, ma anche l'esuberanza e l'incoscienza di alcuni gesti da parte dei ragazzi. La serie, dice il regista "E una sorta di racconto prolungato su i Ragazzi della Via Pal", ma quello che riesce a esprimere sicuramente è un messaggio che va al di là della vita. Un messaggio universale basato sull'amicizia e sulla stima reciproca tra le persone. E' bello notare come in questa serie, gli adulti, almeno per una volta, siano solo lo sfondo e un pò il riflesso di quello che succede ai ragazzi senza intervenire nella trama principale. Mi ha particolarmente colpito la storia di uno dei protagonisti, Davide detto "Il Bello" che ha 15 anni. Lui ha problemi al cuore, nonostante la giovane età ha una forte passione per il rock e un giorno vorrebbe diventare calciatore. Durante una normale partita di pallone, nel primo episodio, cade spaventosamente a terra, non riesce più a rialzarsi; Viene portato in ospedale,ma non è stato un normale giramento di testa. Quando viene ricoverato in Ospedale è scontroso, quasi non vuole restarci in quel brutto postaccio, si domanda che cosa ci fa li e come lo gaurderanno gli altri, se resterà per molto tempo in ospedale ? Magicamente alla fine diventa un ragazzo affettuoso e sincero che riesce a fare gruppo assieme agli altri. Pian piano dopo numerosi interventi chirurgici, i ragazzi dell'ospedale pediatrico si ritroveranno insieme; Tutti quanti in realtà si stringeranno vicino a Rocco creando un motto che li unisce la parola "Watanka" che indica, l'unione, la forza e il coraggio di rimanere amici anche quando si soffre, la fiction oltre a questo aspetto unisce anche una parte un pò surreale. Toni, uno dei protagonisti, infatti parla con Rocco, solamente che Rocco non è in uno stato cosciente e quindi come fanno in realtà loro a comunicare ? Questo rimane un mistero per tutta la serie. La serie è abbastanza forte e ha fatto piangere davvero tante persone, ha avuto molto successo, non è stata vista solo dai più piccoli o dagli anziani, ma da diverse fascie d'età. Lo conferma l'ottima media di ascolta, oltre 6 milioni di spettatori in media in prima serata, letteralmente incollati allo schermo. Molto insolito per una mini-serie in Italia; davvero allora credo che questa mini-serie abbia segnato una linea positiva per il pubblico che fruisce di questi prodotti audiovisivi.Quando una serie, ha cosi tanto successo, il merito sicuramente va al cast tecnico e artistico e all'atmosfera magica che si è creata sul set. Le buone notizie al produttore della Serie, Carlo degli Espositi, non finiscono qui. Un giorno Steven Spielberg, guardando la serie se ne innamora improvvisamente e decide di comprarla, davvero una buona sorpresa per tutti i vertici della Palomar. Oltre 200 mila fan su facebook che attraverso i Social Network interagiscono con la Serie. La serie in America verrà prodotta per il canale ABC ed è stata scelta proprio la versione remake italiano, si chiamerà The Red Band Society" e affronterà gli stessi argomenti di quella Italiana. Riuscirà Steven Spielberg nell'operazione che è riuscita l'Italia, pur non aspettando questo risultato ? E' tutto da vedere, nel frattempo in Italia è in scrittura la seconda stagione ed è stata confermata la seconda stagione con inizio riprese a fine Luglio.
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