Se la data odierna non è rossa da calendario è solo perché a lui le giornate non lavorative, quindi non remunerative, mettono terrore, eppure la ricorrenza è di quelle speciali. Il 15 Dicembre 1947 con “Il Natale di Paperino sul Monte Orso” (“Christmas on Bear Mountain” numero 178 della rivista Four Colour Comics) dalla matita e dal genio di Carl Barks nasce ufficialmente Scrooge McDuck, magnate delle industrie PdP, ricco quanto avaro zio di Paperino che vive isolato dagli affetti e dal mondo. Nel nostro paese la storia debutta il 27 Marzo dell’anno successivo in un albo edito da Arnoldo Mondadori.
L’Italia a quel tempo è un paese sull'orlo del baratro, uscito povero e sconfitto dalla Seconda Guerra Mondiale. E’ da poco entrata in vigore la nuova Costituzione su cui poggia le basi lo Stato Repubblicano nato meno di due anni prima tra le contestazioni post referendarie e le lacrime di un Sud che perdeva un altro pezzo di identità e l’ennesima sfida con il Nord di fronte al Re e alla Regina che lasciavano la patria per non farvi più ritorno. Il mondo è ormai diviso in due blocchi e nelle strade infuria una Campagna Elettorale senza esclusione di colpi tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista con il vecchio Partito Socialista diviso tra Saragat che guarda agli Stati Uniti e appoggia l’alleanza con la DC e Nenni che si schiera con l’Unione Sovietica e forma insieme a Togliatti il Fronte Democratico Popolare; da una parte le effigi Stalin e Garibaldi richiamano il popolo all’ennesima effimera rivoluzione, dall’altra la Chiesa Cattolica minaccia la scomunica a chi voterà rosso.
Intanto Zio Paperone continua ad apparire sporadicamente e quasi sempre come antagonista di Paperino fino all’inizio degli anni ’50, quando Paul Murry e altri autori iniziano a lavorare sul personaggio e cominciano ad avvertirsi nuovi sviluppi tesi a renderne la figura più dinamica, ma tocca di nuovo all’uomo dei paperi tratteggiare l’aspetto esteriore e il carattere di quello che diventerà lo zione che tutti conosciamo, bastone e cilindro annessi, con “Zio paperone e la disfida dei dollari” nel Giugno 1952. Le opportunità date dall’evoluzione del personaggio non passano inosservate a Mario Gentilini, direttore del fortunato periodico Topolino appena diventato quindicinale praticamente per acclamazione di popolo così, mentre il boom economico investe la penisola e gli italiani ricominciano a sognare, aziende come Eni e Olivetti lanciano un nuovo modo di concepire l’imprenditoria, le sigarette i jeans diventano una moda e si iniziano a vedere gonne che lasciano scoperte le ginocchia Carlo Chendi e Luciano Bottaro scrivono e disegnano “Paperino e le onorificenze” e “Le miniere di re…Paperone”. Nel periodo successivo saranno Guido Martina e Romano Scarpa a raccontarne le storie più belle tuttavia, se per Martina Paperon Dè Paperoni è prima di tutto un affarista che non esita a barare e ricorrere a sotterfugi anche con i parenti e gli amici pur di ottenere ciò che si è prefisso, nella visione di Scarpa l’amore smisurato del papero per i suoi guadagni assume caratteri molto più poetici come si percepisce in “Paperino e lo Scozzese Volante” o “Paperino e le lenticchie di Babilonia”, quest’ultima disegnata da un giovane Rodolfo Cimino; parallelamente alla comparsa di Amelia e Cuordipietra Famedoro oltreoceano la fantasia dell’autore veneziano arricchisce Paperopoli creando Brigitta, eterna innamorata del miliardario, l’imprenditore fantasioso ma poco dotato Filo Sganga, la dinamica e combattiva Paperetta Yè Yè e Gedeone, fratello di Paperone direttore del quotidiano “Il Grillo Parlante”. Il 15 Dicembre 1966 Walter Elias Disney muore a Burbank, California, di tumore ai polmoni. Nello stesso periodo Carl Barks va in pensione; le sue ultime storie sono intrise di nostalgia e non nascondono un fondo di denuncia contro un mondo che sta perdendo di vista tanti, troppi dei vecchi valori.
Gli anni ’70 arrivano svelti con le nuove macchine e le Vespe 50 R, gli USA rimettono insieme i pezzi di una Campagna in Vietnam che li ha visti sconfitti sul campo e nell’opinione pubblica. La stagione del ’68 ha lasciato una profonda spaccatura tra classi sociali, tra esse e la Politica. La gente muore di bombe a Milano e Brescia, oppure per il piombo delle pallottole che fischiano durante le manifestazioni tra dimostranti e forze dell’ordine, negli agguati che gruppi terroristici di Destra e di Sinistra architettano gli uni contro gli altri o contro uomini dello Stato. Guido Martina realizza “Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi”, monumentale opera che sviluppa la sua trama nell’arco di quasi 3000 anni con i disegni di Scarpa e Giovan Battista Carpi. Matita dal tratto unico e sceneggiature col gusto dell’epica, l’artista genovese accompagnerà i lettori di Topolino durante i ruggenti anni ’80 con alcune tra le parodie più belle della storia Disney, su tutte “Paperino e il Vento del Sud” riproposizione in chiave fumettistica del romanzo di Margareth Mitchell e dell’ancor più famoso film di Victor Fleming “Via Col vento” e “Il Mistero dei Candelabri”, ispirato a “I segreti di Parigi” di Eugène Sue e “I Miserabili” di Victor Hugo, in cui Zio Paperone veste alla perfezione i panni di Jean Paperjean.
Grandi cambiamenti sono all’orizzonte per il settimanale. La Walt Disney Company acquista i diritti per la pubblicazione da Mondadori e apporta un consistente restyling nei contenuti. Paperon Dè paperoni attraversa l’ultimo decennio del XX secolo con un mensile dedicato che farà conoscere ai lettori italiani il lavoro di fumettisti stranieri come Don Rosa, Daniel Branca, Vicar, William Van Horne e Daan Jippes, mentre in redazione a Milano una squadra di nuovi sceneggiatori e disegnatori di talento tra cui Tito Faraci, Francesco Artibani, Sergio Badino, Alessandro Perina e Paolo Mottura lavora con maestri del calibro di Lucio Leoni e Giorgio Cavazzano. Il 7 Dicembre 1996 il grande Giuseppe Perego si spegne; i suoi disegni e le copertine, invece, sono immortali.
L’Europa saluta un nuovo millennio che a poco più di dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino abbatte anche le ultime frontiere con la nuova moneta unica. Carl Barks (nato nel 1901) lascia a quasi 100 anni un mondo dove in ogni casa c’è un pc, il primo cellulare viene regalato alle medie e i film vengono girati in gran parte con la computer grafica. Come tanti altri settori l’editoria italiana entra in crisi, le case editrici sono costrette a reinventarsi ed esplorare nuove forme di distribuzione, finisce l’era degli spillati. Dal 2007 Valentina De Poli diventa direttrice di Topolino sotto la cui guida la testata festeggia il numero 3000. “Zio Paperone e l’ultima avventura” vede il papero di fronte a tutti i suoi nemici coalizzati in una sfida per salvare il suo patrimonio che in fondo è anche quella di sopravvivere ai tempi, mentre Vito Stabile in “Zio Paperone, Amelia e il patto della luna”, sulla scia di Teresa Radice e Stefano Turconi, esplora la sfera più intima del personaggio.
Oggi, a settant’anni, oltre alla media di quasi un’avventura a settimana lo zione ha all’attivo un paio di saghe di cui una divertentissima scritta da Fausto Vitaliano che racconta come ha guadagnato ciascuno dei suoi milioni arrivata al momento al capitolo (e al milione) numero 20, il bimestrale Uack e il mensile “The Don Rosa Library”. Da una settimana si è conclusa “La nuova storia e Gloria della Dinastia dei Paperi”, bel sequel realizzato da Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone ambientato stavolta nel futuro, quel domani verso il quale Zio Paperone, e noi, ci incamminiamo, pieno di ostacoli e pericoli da cui difendere ciò che amiamo e che abbiamo conquistato con sacrificio ma con la sensazione che all’orizzonte ci sia ancora tanto da scoprire e nuove avventure da vivere. Storie che varrà sicuramente la pena di scrivere.
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