Dicembre è un po' il mese che tutti aspettiamo per regolare i conti in sospeso, tirare i bilanci di fine anno e accorgerci puntualmente che altri 365 giorni sono trascorsi senza aver realizzato nessun buon proposito e che in fondo siamo un po' tutti rimasti dove eravamo…al punto di partenza. Silver, Guido Silvestri all’anagrafe, non è solo una delle più geniali menti della storia del Fumetto, autore di cultura immensa come dimostrato in veste di Magister al Comicon 2016, al cui confronto quello del 2017 è stato una robetta insipida, pieno di inutili conferenze su argomenti triti e ritriti come la commistione tra fumetti e Internet su cui ormai basta aprire Google per trovarvi snocciolati prove empiriche, miti e leggende per di più affidati a persone che non avevano nemmeno la necessaria preparazione per affrontare l’argomento; il creatore di Lupo Alberto è anche uno che i suoi buoni propositi li porta a termine. “Lupo Magazine”, il nuovo bimestrale presentato dalla Panini a Lucca Comics, è un prodotto che più “Silver” non si può. Ficcante, senza peli sulla lingua e per nulla politicamente corretto, attraverso nuove storie e rubriche la rivista affronta in ogni numero un tema. Si parte subito forte con “Il sesso”, mentre nelle prossime uscite si parlerà dei social, delle serie tv e della morte. Nel frattempo, per chi avesse voglia di conoscere buona parte dell’opera dell’autore emiliano il consiglio è recuperare i 25 volumi della “Lupo Alberto Collection” che raccoglie in ordine cronologico e ad un prezzo più che ragionevole i primi vent’anni (dal 1974 al ’94) della sua opera al servizio del Lupo con annessi approfondimenti e curiosità.
Sarebbe bello che per il nuovo anno Tiziano Sclavi promettesse ai lettori di Dylan Dog di raddoppiare il suo impegno nella testata scrivendo almeno una storia a semestre. Sia chiaro, “Nel Mistero” non è bello come “Dopo un lungo silenzio”, non ha la stessa potenza nella trama e non comunica le medesime suggestioni, eppure il numero 375, disegnato dal grande Angelo Stano e interamente a colori è una ventata di ossigeno non tanto per i fan storici dell’Indagatore dell’Incubo quanto per le nuove generazioni che vorrebbero avvicinarvisi e finalmente hanno l’occasione di acquistare un albo con una storia che ha un senso, un buon intreccio e (sia ringraziato il cielo!) una conclusione, cose che incredibile a dirsi non possiamo più dare per scontate visto il recente trend. Ora, su “Nuvole d’Arte” non leggerete mai, almeno fino a quando sarò io a firmare gli articoli, presunti dati di vendite, indagini di mercato e simili perché cose del genere non ci competono e credo siano di una noia infinita. Allo stesso modo la polemica su come, quando e sotto la guida di chi sia iniziata a manifestarsi la disaffezione per il personaggio hanno per chi scrive lo stesso interesse della ricetta della pasta e zucca (odio perfino sentirne l’odore). La responsabilità cade per forza su chi è alla guida del carrozzone al momento e da lui, loro, ci attendiamo eventuali soluzioni o proposte in tal senso.
Sarò sincero, il mio cuore ha sanguinato quando ho appreso che gli impegni lavorativi e i soldi, tanti, da versare per la retta universitaria non mi avrebbero consentito di andare a Lucca. Strano ho pensato, dal momento che le cose ormai vanno bene e la moneta è tornata prepotentemente a girare nelle tasche degli italiani, come dicono i Tg…cioè un solo Tg e un quotidiano, ma avranno per forza ragione loro, no? Non è stato facile ingoiare l’amaro calice, rinunciare alla possibilità di incontrare il cast di “Stranger Things” e stringere la mano a Robert Kirkman, farmici un paio di selfie, cose del genere. Pazienza se lui è tornato in patria, almeno “Negan è qui”, nel senso che è in vendita nelle fumetterie, in libreria e su Amazon dal 24 Novembre in contemporanea con l’uscita in patria il volume che racconta cos’è successo al leader dei Salvatori prima di fare conoscenza con Rick Grimes e i suoi amici. Neanche a dirlo, è disponibile in più cover variant che regular per la gioia di chi ama farsi 20 km in treno per avere la copertina non omologata alla massa. Anche queste sono conquiste.
Nuovi sviluppi anche per “Outcast”. Finalmente Kyle Barnes ha accettato la missione di combattere l’oscuro male che affligge la città di Rome al fianco del padre che gli fa da guida. Il Reverendo Anderson invece ha ormai perso la ragione e crede che Dio gli abbia affidato il compito di ripulire il mondo dal peccato; parabola che ricorda tanto quella di Shane in TWD. Se le cose stanno così prima o poi per Kyle e la sua famiglia il Pastore diventerà un nemico, e lo scontro sarà inevitabile.
Sul fronte orientale non mi toccate Eiichiro Oda! Tutti a chiedere quando finisce One Piece, a fare i puntigliosi che la serie è troppo lunga, a protestare per gli episodi riempitivi che ormai si sprecano e perché ci sono interi volumi in cui non succede un bel niente.
Ne parlavo in compagnia di amici qualche settimana fa mentre facevamo notte al tavolino di un bar. Tutto vero e resto anche convinto che Brook e Franky sono due personaggi eccessivi e stereotipati che hanno portato solo inutili lungaggini nella trama ma trovatemi uno che dopo vent’anni riesce ad annodare i fili con capitoli che nemmeno il più accanito dei fan ricorda, tirare fuori dal cilindro comparsate che abbiamo incontrato quando eravamo bambini e seminare indizi per più di un decennio prima di svelare questo o quell’altro mistero. Un maestro, c’è poco da dire, e quando One Piece chiuderà i battenti saremo tutti gettati nella disperazione come gli spettatori di “Dallas”. Mentre aspettiamo impazienti ulteriori novità sullo spin-off con protagonista Ace per le nuove generazioni arriva la New Edition con anche qui ben due copertine Limited 20th Anniversary, una Gold e l’altra Silver che a quanto sembra sono già state divorate.
Alla prossima e ricordate, non esiste miglior proposito della carta fedeltà in fumetteria.
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