Informativa per la privacy del visitatore:

Questo sito e gli strumenti terzi da esso utilizzati si avvalgono di cookie sia tecnici che di profilazione, necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nell'apposita policy.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Ho capito, non mostrare più questo banner.

Perchè vedo questo banner?

Vuoi rimanere sempre aggiornato su Salerno e provincia? basta un click!

Misterstudent.tv

login

Nuvole d'arte Le stagioni del Commissario Ricciardi Il senso del Dolore: le anime della città

27/11/2017

Da circa un anno, per motivi di studio, mi capita di prendere il treno per Napoli molto più spesso rispetto a quanto non facessi prima. Dopo Portici, quando l’odore del mare diventa forte e la vedi apparire, così grande che sembra non avere fine, si può scegliere da che parte guardarla. Se ci si affaccia dai finestrini a destra, poco prima di entrare nell’affollatissima Stazione Centrale, l’occhio viene catturato dall’imponenza del centro Direzionale, un avveniristico agglomerato di grattacieli che si staglia nel cielo, simbolo della metropoli che guarda al progresso. Qualunque viaggiatore arrivi per la prima volta in città guarda a destra.
Dall’altro lato, invece, chilometri di quartieri degradati arrivano fino all’area portuale, edifici fatiscenti e strade desolate. Un mondo nascosto agli occhi dei visitatori come un gemello cattivo, un figlio nato storpio.
Napoli è diversa da sé stessa. E’ fatta di strade maestre in cui si intersecano le tentazioni e le scorciatoie di mille vicoli in cui ci si perde, di bucato appeso ai balconcini e musica che vola via dalle finestre come tante voci di sirene. Ricchi e poveri, reietti e avventurieri, ladri e nobiluomini vi convivono, donandole ciascuno un pezzo di significato. La città è diversa anche a seconda delle stagioni. In primavera il canto degli uccelli la riempie insieme al rumore delle onde e agli abbracci degli innamorati in via Caracciolo, d’estate sono le urla dei bambini e il correre dei passanti, le persiane abbassate per proteggere le case dal caldo durante il giorno e i concertini nei rioni quando scende la sera. In autunno dal mare arriva il vento, l’acqua di increspa e il cielo diventa pesante. La pioggia cade spesso e copiosa, le vie sono coperte da una rete di ombrelli e le pozzanghere battute da tacchi alti di stivali da donna e vecchie scarpe da ginnastica. D’inverno il sole si vede poco, tra i palazzoni arriva il bagliore delle luci accese, una coperta di brina si posa sulle auto e dalla bocca dei passanti escono nuvole di fumo per il freddo e l’umido. Tutto diventa blu notte, le isole scompaiono tra le nuvole basse, il vulcano è una presenza minacciosa che l’occhio distingue appena.
Napoli è cambiata, naturalmente, anche negli anni. I lustrascarpe e gli strilloni in Piazza Garibaldi hanno lasciato il posto ai venditori ambulanti di cover per Smartphone, sono nuovi i tram e scomparsi i ragazzi che vi si aggrappavano alle sbarre, non c’è più la Standa al Vomero e quel che resta dell’Upim in Via dei Mille è ormai solo un’insegna. Eppure, per tanti luoghi portati via dal tempo, altrettanti lo hanno visto trascorrere al loro interno restando quasi immutati.
Fondato nel 1737 il Teatro San Carlo è il più antico del continente ancora attivo. Cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed una platea con più di mille posti a sedere hanno conosciuto la ricchezza sfrenata della Dinastia Borbone prima e la Monarchia Liberale dei Savoia dopo l’Unità, i pince-nez abbassati sul naso e gli orologi da taschino dei patrizi ottocenteschi, il ferreo ordine dei Camerati Fascisti negli anni ’20-’30 del Novecento, i costosi vestiti mal portati dei nuovi borghesi del boom economico repubblicano e lo smarrimento dei monarchici decaduti negli anni ’50. Spaccati di vita di cui ancora sentiamo il respiro entrando al San Carlo, percorrendo la Galleria Umberto o mentre aspettiamo il caffè seduti ad uno dei tavoli del Gambrinus. Il passato ci parla da sempre, per questo di fronte alle tavole di Daniele Bigliardo, come leggendo le inchieste del Commissario Ricciardi nei libri di Maurizio De Giovanni, l’impressione è quella di ritrovarvi qualcosa che non riusciamo a sentire lontano nonostante sia trascorso quasi un secolo.
Scritto da Claudio Falco “Il senso del dolore” è il primo dei quattro volumi a cadenza quadrimestrale della collana “Le stagioni del Commissario Ricciardi”, prima volta della Bonelli alle prese con la trasposizione di personaggi romanzeschi in chiave fumettistica. Siamo nel freddo Marzo del 1930 quando il grande tenore Arnaldo Vezzi, uno degli artisti più apprezzati dal Duce in persona viene trovato assassinato nei camerini del Real Teatro. Le indagini vengono affidate agli uomini della Regia Questura di Napoli coordinati dal Commissario Luigi Alfredo Ricciardi e dal Brigadiere Maione. Trent’anni, erede di una nobile famiglia cilentana, il poliziotto convive con un segreto di cui pochissimi sono a conoscenza. Da quando era bambino si è accorto di poter vedere, e ascoltare, i fantasmi di chi è morto in modo violento. Il “Fatto”, lo chiama.
Il caso del tenore presenta pochi e labili indizi. Un testimone oculare dice di aver urtato un uomo che sembrava l’artista dietro le quinte poco prima di sentirne le urla; la scena del delitto presenta tracce di sangue, segni di una breve colluttazione e sul divano un cappello e una sciarpa sembrano essere stati messi lì quasi apposta. E Vezzi, o l’ultimo frammento che ne rimane attaccato alla vita terrena e sussurra a Ricciardi una strofa tratta dalla “Cavalleria Rusticana”.
Sceneggiata in 160 pagine con splendidi toni bui opera di Ylenia Di Napoli e Claudio Errico, “Il senso del Dolore” è un racconto di anime in pena, quelle dei defunti e soprattutto dei vivi. Una storia d’amore, di tradimento, di miseria e fame dove ancor più dei personaggi splendidamente delineati e dei loro tormenti interiori ciò che resta addosso scorrendo le pagine è la sensazione di respirare una città viva, che da tempo immemore e per sempre abbraccerà i sogni, le speranze, le illusioni dei suoi figli vivi e il lamento sordo, ineluttabile, di quelli morti.

Rimani aggiornato:

Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Misterstudent pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.

Altri articoli recenti

ANC Salerno: venerdì 11 ottobre l’annuale convegno-spettacolo, con le performances dei comici Rai Alessandro Bolide, Salvatore Turco e Peppe Laurato

“Dal Bilancio alla bancabilità d’impresa”, questo il titolo del convegno annuale organizzato dall’Associazione Nazionale Commercialisti Salerno...

Ecommerce HUB® e Days to Connect insieme per l’economia digitale campana

Days to Connect e Ecommerce HUB® uniscono le forze a favore degli imprenditori digitali della Campania. I due eventi, patrocinati dalla Regione Campania, si svolgeranno dal...

Sailes Yes: la piattaforma che utilizza l’AI e rivoluziona il mondo del settore vendita

Si chiama Sailes Yes e, grazie all’intelligenza artificiale, aiuta il settore sales a trovare lead di vendita di qualità tramite Linkedin. Un vero e proprio SaaS...

Days To Connect: aperte le iscrizioni di partecipazione per la III edizione del primo evento in Italia dove i Big Player del mondo digitale incontrano

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni per Days To Connect 2024, il primo evento in Italia dove i Big Player del mondo digitale incontrano le aziende per creare nuove occasioni...

Blowhammer al Pitti Immagine Uomo 106

Blowhammer sceglie Firenze e il Pitti Immagine Uomo come palcoscenico per presentare la nuova collezione Primavera/Estate 2025.Il collettivo di designer e artisti, dopo il...

A settembre si apre il set del film “Ho visto un sogno”, il nuovo dramma psicologico di Carlo Della Volpe

N.B. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
A settembre con un nuovo film. Carlo Della Volpe, videomaker e regista napoletano, torna dietro la macchina da presa con “Ho visto un...

Blowhammer si reinventa: un nuovo capitolo di indipendenza e individualità nel mondo dello streetwear

Blowhammer inaugura la sua nuova era e presenta il suo rebranding che, partendo dalle sue radici, non rinuncia a rinnovarsi e a proporre qualcosa di nuovo ed esclusivo portando...

A San Cipriano D’Aversa il benessere porta la firma di Arturo Mentino e Debora Caterino, a febbraio a Sanremo nel Master Vip dei Massaggiatori

N.B. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Insieme nella vita e nella professione, Debora Caterino e Arturo Mentino condividono con ampia soddisfazione la loro attività nel settore...
Contatti

Misterstudent è una testata giornalistica registrata - Registrazione del Tribunale di Salerno n.1910 del 25 ottobre 2011

Realizzazione grafica e tecnica a cura di Vincenzo Vigilante