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Nuvole d'arte Zio Paperone e il Deposito sotto ASSEDIO: il simbolo e la città

29/09/2017

Paperopoli, Calisota. Sulla sommità della Collina Ammazzamotori dove un tempo sorgeva il Forte in cui si stabilirono i primi coloni al seguito di Cornelius Coot fervono i lavori. La zona è stata rilevata da un imprenditore scozzese che qualche anno prima ha fatto fortuna come cercatore d’oro nel Klondike; lontano dai pericoli ma allo stesso tempo al centro della nuova città che sta nascendo il papero ha avviato la costruzione dell’edificio che fungerà sia da residenza privata che da forziere per custodirne le crescenti ricchezze. Mentre fuori dalla finestra Paperopoli sorge, Paperon Dè Paperoni getta la prima moneta nella piscina aurea.
Decenni dopo il Deposito domina una metropoli incrociano le rispettive strade affaristi, avventurieri, perdigiorno, geniali inventori e criminali della peggior specie. Di questi ultimi fa parte la Banda Bassotti anche se negli ultimi tempi i suoi componenti non se la passano affatto bene; i continui fallimenti con cui puntualmente si concludono gli attacchi al patrimonio del papero più ricco del mondo ne hanno minato la reputazione e solo un clamoroso successo potrebbe risollevarne la popolarità.
L’occasione si presenta quando Paperone annuncia i festeggiamenti in onore del nuovo traguardo appena raggiunto: con gli ultimi guadagni l’ammontare della sua ricchezza arriverà a toccare quota 70 meraviliardi. L’evento attira sulla città gli occhi di tutto il mondo, il Deposito viene messo a punto per ospitare telecamere e Carta Stampata ma proprio quando il magnate sta per gettarvi l’ultima moneta la collina inizia a tremare fino a collassare su sé stessa lasciandosi dietro una gigantesca voragine.
Rimasti bloccati parecchi metri sotto terra Zio Paperone e il maggiordomo Battista si rendono ben presto conto di essere tagliati fuori da ogni possibilità di comunicare con l’esterno. In quella posizione sono esposti agli attacchi dei nemici che nel frattempo, colta l’irripetibilità delle coincidenze venutesi a creare, hanno deciso di coalizzarsi e come se non bastasse la fattucchiera Amelia è riuscita ad intrufolarsi all’interno dell’edificio per tentare l’assalto Numero Uno. La drammaticità della situazione convince lo zione di non avere altra scelta se non quella di utilizzare l’ultima arma di difesa messa a punto da Archimede Pitagorico per proteggere il tesoro a cui ha dedicato tutta la vita, il migliore ma anche il più pericoloso tra tutti gli antifurto possibili.
Paperopoli intanto è nel caos; Paperino e Paperoga iniziano immediatamente le ricerche, Archimede impegna tutte le proprie energie per cercare di riportare le cose al loro posto ma la città è divisa: da una parte c’è chi si sente smarrito, dall’altra quelli che almeno a parole si dicono soddisfatti del fatto che l’avaro papero abbia finalmente avuto quello che meritava. Mentre Zio Paperone e Battista attivano la Modalità A.S.S.E.D.I.O. inizia ad apparire chiaro che l’unica soluzione possibile per metterli in salvo porterà Paperopoli e i suoi abitanti a fare i conti con sé stessi e con quanto ciascuno è disposto a sacrificare.
Non c’è dubbio che Vito Stabile e Pietro B. Zamelo siano tra i migliori sceneggiatori della loro generazione. Il primo nasce a Battipaglia in provincia di Salerno il 9 Giugno 1989efin e in pochi mesi di collaborazione con il settimanale Panini Disney impone il proprio nome firmando storie di altissimo livello come “Zio Paperone, Amelia e il patto della luna” e “Detective Donald”, serie con protagonista Paperino nei panni di un detective degli anni ’30; il secondo ha affrontato in maniera eccelsa i patimenti della figura del supereroe prima con “Superpippo il coraggio di un eroe” e poi con “Paperinik…mai più Paperino” oltre a farci venire davvero i brividi con l’angosciante “Pippo e l’inquietante Nyappo”.
Con “Il sistema degli Oggetti” il sociologo Jacques Boudrillard dimostrò come questi rappresentino molto di più di quello che è il loro banale uso quotidiano. Gli oggetti definiscono le epoche che abitano e ad essi leghiamo spesso addirittura i nostri sentimenti. Il primo fumetto che abbiamo letto da bambini, l’anellino comprato con la prima fidanzata, il bracciale che avevamo addosso quando l’abbiamo conosciuta e tante piccole cose dalle quali non riusciamo a separarci.
Per realizzare la loro prima collaborazione Stabile e Zamelo coadiuvati dai bei disegni di Federico Franzò partono da un soggetto classico che vede lo zione ingegnarsi per difendere gli amati dollari ma imbocca presto altri binari. In “Zio Paperone e il Deposito sotto A.S.S.E.D.I.O. (Topolino 3124-25-26-27) a dominare sono i simboli e le emozioni che essi riescono a muovere. La prima moneta gettata da Paperone nella piscina aurea, la Numero Uno e lo stesso Deposito diventano “segni”, rappresentanti della fatica senza cui nessun successo viene ottenuto e dell’abnegazione con cui mattone su mattone essi vanno costruiti.
Una delle migliori storie corali degli ultimi anni a poche settimane dal compleanno del papero più ricco del mondo. Trama bella e appassionante che per forza di cose fatica un po' a trovare ritmo nella prima parte date le numerose vicende e i tanti protagonisti coinvolti e dove a strappare le emozioni più forti alla fine è non a caso il conflitto interiore del personaggio di John D. Rockerduck, il rendersi conto di come non sia tanto l’invidia del primato del rivale quanto la figura di Zio Paperone stesso, la sua tenacia e il non sentirsi mai appagati che si percepiscono sfidandolo a tormentarlo ma a consentirgli allo stesso tempo di trovare le risorse per non arrendersi e continuare a lottare sperando di riuscire a superarlo. Perché tutti hanno diritto ad avere dei sogni, il dovere sta nel provarci, almeno, a realizzarli.

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