La Salernitana esce dall’Arechi con le ossa rotte, troppa Roma per i granata che vengono battuti sonoramente dagli uomini di Mourinho: non paga il catenaccio messo in atto da Castori.
Troppa Roma per i granata o poca Salernitana per gli uomini di Mourinho? Alla lettura delle formazioni, ma anche nel corso della conferenza stampa prepartita, qualcosa si era evinto dalle parole di mister Castori. Il modulo scelto ha dato i suoi frutti solo a metà. Per quarantacinque minuti la Roma ha avuto il pallino del gioco, mentre la Salernitana ha pensato solamente a difendersi dagli attacchi di Abraham e compagni, riuscendoci anche visto che nei primi 45 minuti la Roma ha avuto varie occasioni, ma nessuna degna di nota.
Il secondo tempo, invece, la Salernitana di Castori si è sciolta come neve al sole. Troppo facile la manovra offensiva della Roma che avrebbe potuto fare molto di più in alcune circostanze. Il primo gol è arrivato da una non chiusura di Aya, situazione che ha giovato il capitano romanista Pellegrini. Il capitano giallorosso approfitta anche di una parata non ottimale del portiere sloveno. Anche sul secondo gol subito dai granata c’è lo zampino in negativo di Aya che non chiude in tempo su Mkhitaryan che in estrema tranquillità regala un assist al bacio per Veretout.
Il gol dello 0-3 nasce da un errore di Di Tacchio che non chiude su Carles Perez. Lo spagnolo libero di saltare senza problemi il centrocampista granata serve un assist delizioso per Abraham che nel frattempo si era liberato dalla marcatura di Gyomber.
Il quarto e ultimo gol che ha chiuso la gara nasce da un passaggio suicida di Ruggeri per Capezzi anticipato da Karsdrop. L’autore del gol, Pellegrini, è aiutato da una mischia in area e dalla non chiusura di Aya che l’ha atteso al varco ed ha confezionato un vero e proprio cioccolatino per la rete dello 0-4 finale.
Il 5-4-1 è un modulo molto difensivista, che costa tanto in termine di attenzione e applicazione fisica. La Salernitana, come detto in precedenza, nella prima parte si è ben destreggiata in campo ma solamente nella parte difensiva, poiché in zona d’attacco è arrivata davvero poche volte. Poi una volta preso il primo gol la Salernitana si è spenta, diventando così vulnerabile agli attacchi della Roma.
fonte: SalernoSport24
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